La documentazione prodotta, accumulata, raccolta nel tempo dai soggetti produttori qualificabili come ecclesiastici rappresenta una fonte di grande esclusività e ricchezza. Essa testimonia le plurisecolari vicende della Chiesa, l’evolversi delle sue istituzioni, sia a livello centrale che locale, i suoi rapporti con l’intera società di credenti e cittadini, riflettendo allo stesso tempo, le specifiche esigenze legate alla multiforme realtà territoriale.
Gli archivi ecclesiastici si propongono come «memoria storica delle comunità ecclesiali e della società civile in questi decenni di trasformazione epocale» (S. Palese, Gli archivi ecclesiastici nelle Chiese locali, in Archivi e chiesa locale. Studi e contributi, Atti del “Corso di Archivistica ecclesiastica”, Venezia dicembre 1989-marzo 1990, Venezia, Edizioni archivi, 1993, p. 35).
Quali sono le principali tipologie di documenti?
All’interno degli archivi ecclesiastici sono conservate diverse tipologie documentarie riconducibili, rispetto al loro contenuto, a quattro grandi categorie:
- narrativa: costituita da corrispondenza privata e non ufficiale, memorie, diari, cronache o annali, biografie, necrologi.
- giuridica: racchiude atti ufficiali come bolle, diplomi, decreti, delibere, statuti, costituzioni, regolamenti ma anche verbali e relazioni di autorità e di riunioni, registri parrocchiali, stati delle anime, visite pastorali, testamenti, contratti, concorsi, processi di canonizzazione, processi di competenza del foro ecclesiastico o civile.
- amministrativa e finanziaria: questa categoria include scritture di cancelleria e di tipo amministrativo, registri di spese, ricevute, quietanze, brogliacci di contabilità, libri mastri.
- patrimoniale: riunisce inventari di beni mobili e immobili, cartulari.
I documenti che si trovano negli archivi ecclesiastici sono scritti prevalentemente su carta e pergamena, in casi più rari su supporti scrittori particolari, quali il papiro, mentre le testimonianze più recenti si trovano su supporti digitali. Le forme del documento, sulla base del loro supporto, sono varie ed eterogenee: disegni e stampe, editti, bandi, dépliants, carte e mappe geografiche, rilievi, piante e progetti architettonici, fotografie, microfilms, audiovisivi, documenti musicali, immaginette devozionali, santini, luttini, telegrammi, fax, fotocopie.
Come devono essere cercati e consultati i documenti?
Per la consultazione dei documenti è necessario avere un quadro più possibile ampio e completo sulle diverse tipologie di archivi esistenti e dei soggetti che a vario titolo li conservano (soggetti conservatori), in particolare quando non si identificano direttamente con chi li produce (soggetti produttori). Va tenuto presente, infatti, che una parte del patrimonio archivistico ecclesiastico è confluita in amministrazioni pubbliche e private per ragioni di carattere storico-istituzionale.