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CATTEDRALE DI SAN PANCRAZIO La cattedrale di Albano sorge sui resti della basilica edificata intorno all’anno 326 dall’imperatore Costantino, durante il pontificato di Silvestro (314-335), intitolata a san Giovanni Battista, come riportato nel Liber Pontificalis. Nel IX secolo Leone III (795-816) la ricostruì a causa della sua vetustà e in seguito all’incendio che l’aveva in buona parte distrutta. Da questo periodo compare la dedicazione in favore del martire Pancrazio, protettore insieme al Battista della città di Albano, a seguito della traslazione delle reliquie dal vicino cimitero di San Salvatore. Nonostante i lavori di restauro voluti dai papi Pasquale II (1099-1118) e Onorio IV (1285-1287), le condizioni della chiesa versavano in un grave stato di abbandono: nel XVI secolo le navate laterali, più strette, erano in disuso, tanto che se ne parlava come di un’aula unica: quella di mezzogiorno era stata tamponata e adibita ad abitazione dei canonici, mentre quella opposta era utilizzata come sepolcreto. Si deve giungere alla fine del XVI secolo perché il cardinale Michele Bonelli, titolare della diocesi dal 1591 al 1598, durante una visita pastorale rilevi il completo stato di abbandono della cattedrale e decida di prodigarsi al fine di restaurare i privilegi a essa appartenuti, unificandola amministrativamente con le chiese di San Pietro e di Sant’Ambrogio. Nel 1688 Il vescovo cardinale Flavio Chigi (1686-1689) commissionò all’architetto Carlo Fontana (1638-1714) un progetto per alcuni lavori di restauro che comprendevano, tra le altre cose, la realizzazione di una nuova sacrestia. L’architetto propose di occupare l’area dove oggi si apre la cappella del Santissimo Sacramento, ma del suo intervento non rimane in verità traccia. Il cardinale commissionò anche la costruzione di un piccolo cimitero nella navata destra. Con le ultime trasformazioni subite, la cattedrale di Albano perse definitivamente l’originaria struttura basilicale a tre navate, riducendosi alla sola nave centrale. Il cardinale Ferdinando d’Adda (1715-1719) intraprese lavori di ripristino interno e di realizzazione della facciata, continuati dal successore Fabrizio Paolucci (1719-1724) sotto la cura di Carlo Buratti, allievo di Fontana. Dei lavori diretti da Buratti dal 1715 al 1721, se si esclude la facciata, non rimangono molte tracce per via delle trasformazioni successive. Nel 1826 il trasferimento del cimitero presso la chiesa di Santa Maria della Stella rese possibile la riapertura della navata di destra e, nell’anno 1854, l’impianto a tre navate fu definitivamente ripristinato con l’agibilità anche della navata di sinistra, occupata dalla canonica e dalla cancelleria vescovile. Allo stesso periodo sono riferibili i lavori per la sostituzione del soffitto ligneo con una volta a botte, seguiti da Ferdinando Franconi. Nel 1865 Pio IX (1846-1878) restituì alla chiesa il titolo di basilica. Nel 1913 in occasione del Millenario (festeggiato facendo forzatamente coincidere la fondazione costantiniana con la promulgazione dell’editto di Milano) la cattedrale venne riaperta al culto dopo tre anni di ricostruzioni e restauri, resisi necessari anche a causa del terremoto del 1899 che l’aveva parzialmente distrutta. La campagna di restauri, promossa dal cardinale vescovo Antonio Agliardi (1899-1915) e seguita da Giovanni Battista Giovenale, presidente dell’Accademia di San Luca, venne finanziata anche con il contributo dei fedeli e perdurò per oltre cinquant’anni. Risale a questo periodo il programma iconografico dell’abside, con il pannello centrale della Goria di san Pancrazio di Pietro Gagliardi (1809-1924) e quelli laterali con la Visione di Costantino e Sant’Elena che ritrova la croce di Eugenio Cisterna (1862-1933). Alla fine del Novecento sono stati eseguiti lavori di consolidamento della copertura a volta della navata centrale (1995), della navata di destra e della cappella del Santissimo Sacramento (curati dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio nel 1997) e lavori di manutenzione in occasione del Grande Giubileo del 2000 che hanno interessato il consolidamento della sacrestia e il ripristino degli intonaci del campanile. Nel 2008, il vescovo mons. Marcello Semeraro (2004) ha promosso, con il contributo di Benedetto XVI e del cardinale titolare Angelo Sodano, una nuova sistemazione dell’area presbiterale, inaugurata il 21 settembre di quell’anno dalla celebrazione solenne presieduta dal papa con la nuova dedicazione dell’altare. Nuove opere sono iniziate nel 2011 per la sistemazione e il consolidamento della navata sinistra e la manutenzione delle decorazioni di quella centrale.

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