Tarquinia ebbe probabilmente la sua sede episcopale, includente la città di Gravisca, fin dal IV sec., con attestazione di vescovi negli anni 465, 487, 499. La successiva menzione è nel privilegio di Leone IV al vescovo di Tuscania Virbono II (852), che annovera la «plebs Sanctae Mariae in Tarquinio » nella diocesi di Tuscania insieme con il «territorium Corgnetanense». Lo sfruttamento della pianura del fiume Marta promosso dall’abbazia di Farfa è all’origine del castrum di Corneto. Nel XII sec. si costituì il comune, che strinse trattati con Pisa (1173) e Genova (1177) e conquistò il dominio sul territorio delimitato dai fiumi Arrone e Mignone e dai monti della Tolfa (XII-XIII sec.). Dal 1197 la Chiesa di Corneto venne compresa nella diocesi di Viterbo specialiter unita a Tuscania. La sottomissione al vescovo di Tuscania fu nuovamente patteggiata dal comune e dal clero di Corneto nel 1319. Il cardinale Giovanni Vitelleschi fu l’artefice della elevazione di Corneto al rango di civitas e diocesi (5 dicembre 1435) unita poi a Montefiascone. Il territorio della nuova diocesi, affidata al nipote del Vitelleschi, Bartolomeo, coincide con il distretto della città. Nell’ultimo anno di vita, Bartolomeo detta le Constitutiones diocesanae (1463), anticipatrici della riforma tridentina. Dal XV sec. iniziò la decadenza, conseguente alla nascita del moderno Stato pontificio, allo sfruttamento dell’allume di Tolfa (sottratta al dominio cornetano) e alla rinascita di Civitavecchia. A Corneto fu assegnato l’onere di fornire il grano alla curia romana, mentre il governo della diocesi era appannaggio di importanti esponenti del potere centrale. Alla decadenza politica corrispose tuttavia la fioritura di straordinari presenze religiose, come i padri generali dei serviti Antonio Vivoli, dei gesuiti Muzio Vitelleschi e degli agostiniani Gerolamo Rigogli, di santa Lucia Filippini e san Paolo della Croce, che a Corneto fondò il primo monastero femminile. Il nuovo equilibrio territoriale provocò il distacco di Corneto da Montefiascone e preparò la nascita della diocesi di Corneto e Civitavecchia (1854).