Beni architettonici
negli appunti
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- Tora e Piccilli (CE)
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Parrocchia di San Simeone
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Diocesi
Teano - Calvi
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Regione ecclesiastica
Campania
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Simeone Profeta
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La facciata si presenta con un portale in pietra dura, decorato a piccole bugne; all’interno la chiesa è ad un’unica ampia navata, le cui linee tardo – barocche sono definite mediante modanature in stucco, lesene, paraste e capitelli pseudo – corinzi, con volta a botte lunettata ed una cupoletta emisferica al centro, in corrispondenza delle cappelle centrali. Le cappelle laterali sono in tutto sei, tre per lato.
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- Volta
- La volta è decorata con affreschi della metà del secolo XVIII, raffigurante la Gloria di San Simeone Profeta, che sovrasta la zona presbiteriale, la Circoncisione di Nostro Signore, l’Incoronazione della Vergine al Tempio, tutti inseriti entro cornici in stucco circolari e mistilinee.
- Elementi decorativi
- Nell’abside a terminazione piatta realizzata, con buona probabilità sfruttando il torrione angolare del palazzo ducale, è una tela raffigurante Il cantico di San Simeone, la quale sovrasta il coro ligneo del secolo XVIII.
- Cappella
- La prima cappella, sulla sinistra, è caratterizzata da rilievi plastici in stucco che delineano una cornice entro la quale, fino a pochi anni fa, era una tela settecentesca, purtroppo trafugata, raffigurante la Madonna col Bambino tra San Pietro (?) e San Sebastiano. Essa è oggi sostituita da un’opera di recente fattura, raffigurante San Pio da Pietrelcina
- Elementi decorativi
- Anche alla tela raffigurante la Vergine col Bambino tra i Santi Pietro e Paolo (?) anch’essa del secolo XVIII, che sovrastava l’altare della cappella speculare, di patronato della famiglia di Costanzo, come recita l’epigrafe posta sul paliotto, è stata trafugata. Nella cornice in stucco è stata sistemata un’opera di recente esecuzione, che riproduce il soggetto della tela originaria.
- Cappella
- Nella seconda cappella sulla sinistra, una cornice in stucco racchiude una tela della fine del secolo XVIII, raffigurante la Deposizione di Cristo.
- Cappella
- Nella cappella speculare, di patronato della famiglia di D. Carlo de Simone – come attesta un’epigrafe murata sulla predella dell’altare e decorata con stemma araldico familiare rappresentato anche ai due lati del paliotto – è conservata una tela, raffigurante l’Estasi di Sant’Antonio da Padova (inizi sec. XIX?), anch’essa inserita entro una fine cornice in stucco.
- Cappella
- La cappella di San Simeone, l’ultima sulla sinistra, realizzata inglobando un vano del limitrofo palazzo ducale, si presenta oggi nelle sue linee essenziali, con volta a botte, decorata con affreschi del secolo XIX, raffiguranti Storie della vita di San Simeone.
- Altare
- L’altare ottocentesco è sovrastato da una nicchia contenente la statua del santo dedicatario.
- Cappella
- Una splendida cornice in stucco – con al vertice un timpano spezzato, sul quale sono appoggiati due puttini e che include un cartiglio con un bassorilievo raffigurante la Vergine – definisce la nicchia che sovrasta l’altare della cappella speculare.
- Altare Maggiore
- L’altare maggiore, in marmi policromi, decorato con angeli reggi fiaccola a tutto tondo e di buona qualità, fu fatto realizzare per devozione di D. Angelina de Simone nel 1745, come riporta l’epigrafe posta nel retro dello stesso, all’altezza del tabernacolo.
- Balaustra
- Tra la zona presbiteriale e la navata è una balaustra in marmo del secolo XVIII, di buona fattura, in marmi policromi.
- Volta
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- 1300 ‐ 1300 (costruzione intero bene)
- La struttura originaria, già attestata nei registri delle decime relativi agli anni 1308-10, fu demolita intorno al quinto - sesto decennio del secolo XVIII per far posto alla costruzione della chiesa monumentale nelle forme che ancora oggi ammiriamo.
- XVIII ‐ XVIII (rifacimento intero bene)
- Sul finire del settecento la struttura originaria venne demolita e fu costruita la nuova chiesa, così come l'ammiriamo attualmente. Numerose le opere pittoriche presenti di quell'epoca, la cui committenza si deve alla Duchessa D. Maria Rosa de Guevara, vedova del Duca di Tora, Vincenzo Galluccio. Tale dato è desumibile dalla presenza, in calce a tutte le pitture, di uno stemma “spaccato”, nel quale è l’insegna della famiglia Galluccio, sulla sinistra, mentre sul lato opposto appare quello “inquartato” della famiglia Guevara.
- 1300 ‐ 1300 (costruzione intero bene)
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- altare ‐ aggiunta arredo (1985)
- Altare mobile in legno
- ambone ‐ aggiunta arredo (1985)
- Ambone mobile in legno
- altare ‐ aggiunta arredo (1985)
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Data di pubblicazione
16/06/2024
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Teano - Calvi)