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Recuperati oltre 100 beni trafugati da chiese e istituti religiosi

Valore e importanza degli inventari

Jesi

Un'altra storia a lieto fine che pone l'attenzione sull'importanza degli inventari, uno strumento indispensabile oltre che per la conoscenza del grande patrimonio di cui disponiamo anche per la sua salvaguardia da smarrimenti, alienazioni o come nel caso in questione, da furti.

Mercoledì 13 settembre 2017 è stata divulgata la notizia del recupero, ad opera dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, di oltre 100 beni trafugati da chiese ed istituti religiosi.
Il valore complessivo dei beni recuperati è di 7 milioni di euro.

Tra le varie opere oltre ad una pala d'altare del 1520 di fattura fiamminga raffigurante "La stazione XII della via Crucis: Gesù muore in croce" rubata in un istituto religioso a Mons (Belgio) nel 1990, alla statua in marmo raffigurante "Madonna con bambino" risalente al 1500 trafugata nel 1997 presso la Chiesa "Santa Marta" di Napoli, vi è anche la preziosa statua di San Michele Arcangelo, risalente al 1300, rubata lo scorso anno da una chiesa di Monteroduni (Isernia).

E' partita proprio da questo ultimo episodio la complessa attività investigativa, tutt'ora in corso, che ha permesso di tracciare il percorso delle opere rubate e successivamente smerciate nei mercatini rionali in provincia di Roma e, soprattutto, in quello capitolino di Porta Portese.

In questi anni sono state moltissime le storie come questa. E innumerevoli sono stati i casi in cui è stato possibile rintracciare i beni trafugati anche grazie alla loro precedente schedatura nell'inventario informatizzato diocesano.

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