• Giovanni Sarnelli è stato un pittore napoletano, di scuola napoletana, nato nel 1714. Giovanni fu uno di almeno quattro fratelli, sono documentati infatti anche: Antonio (colui che ebbe maggiore successo artistico) e Gennaro (1704-1731), entrambi, come Giovanni, formati presso la bottega di un anziano Paolo De Matteis, e Ferdinando (l'unico a svolgere un'altra carriera, quella di impiegato presso il Banco di San Giacomo). Il loro padre, Onofrio, fu ufficiale d'armi. Con il fratello Antonio ebbe una lunga collaborazione, come indicano le opere siglate con il solo cognome e quindi dall'autore indistinguibile. Numerosi sono anche i dipinti eseguiti da solo documentati a partire dal 1738. Egli però non diventò mai pittore "a tempo pieno", poiché alla morte del padre nel 1752 lo sostituì nella sua mansione. Attraverso documenti di pagamento del 1747, sappiamo che egli realizzò il ritratto del cardinale Raniero Simonetti e le quattro tele, raffiguranti putti con i simboli della confraternita, presso l'Oratorio della Compagnia dei Bianchi della Giustizia. Tra il 1748 e il 1751 lavorò con Antonio nel Palazzo Partanna, eseguendo una serie di affreschi distrutti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1750 i fratelli affrescarono la volta del salone della Biblioteca della Casa Professa. Ulteriore collaborazione a quattro mani fu quella per la cappella e alcuni interni del Palazzo Spinelli di Laurino. L'ultima committenza di un certo prestigio fu la Conversione di San Paolo, realizzata nel 1787 per la Chiesa della Missione ai Vergini. Giovanni morì il 27 maggio 1793, a 79 anni.