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Chiesa di San Nicolò
La chiesa di S. Nicolò sorge all’interno di un contesto cimiteriale di antica origine, parte integrante della storia e della caratterizzazione del luogo; il sagrato ben si integra con il contesto sovra descritto, apparendo privo di ogni orpello decorativo, denunciando la sua vocazione prettamente funzionale, nel pieno rispetto della sacralità del sito.
Come anzidetto, l’oratorio ha nel corso dei secoli subito interventi evolutivi che, da semplice “sacello”, l’hanno portato nel Seicento ad apparire come oggi lo possiamo ammirare. L’edificio sacro, di chiara impronta quattrocentesca, si compone di un’aula rettangolare e di un abside a pianta quadrata: mentre la prima è coronata dalla presenza di un tetto a capanna con capriate e tavolato a vista, il secondo culmina in una volta a crociera, alla quale ne è accostata una seconda, attinente alla limitrofa sacrestia. Sia sulle pareti dell’aula che, su quelle dell’abside sono presenti affreschi già messi in luce ed in parte presenti e visibili sotto la scialbatura a calce, ivi comprese le croci di consacrazione a croce patente realizzate su intonaco originale del sec. XV. Le pareti dell’aula si presentano recentemente ridipinte a calce e riportano, realizzate su intonaco originale del Sec. XV e a circa m 3.50 d’altezza rispetto al piano di calpestio, delle croci di consacrazione “a patente”, dipinte con tempera a calce gialla su fondo azzurro. L’abside, sempre ridipinto con scialbo a calce, presenta invece, oltre che ad una fascia azzurra di circa cm 10 posta perimetralmente ad ogni foro architettonico, anche degli areti decorati individuabili a livello della volta a crociera. Sia in corrispondenza delle pareti dell’aula che di quelle dell’abside si può inoltre ammirare la presenza di numerosi affreschi, alcuni dei quali già messi in luce da opere di restauro, altri invece ancora coperti ma parzialmente visibili sotto la scialbatura a calce.
Per quanto riguarda le facciate esterne, il fronte principale è caratterizzato da una finitura ad intonachino pressato, lavorato a finto bugnato ed in parte celato dalla finitura a calce risalente agli anni ’60; a differenza di quello posto ad est, i rimanenti prospetti presentano invece un intonaco grezzo lisciato a frattazzo, caratterizzato inoltre dalla presenza di numerose e diffuse reintegrazioni a malta bastarda.
19/05/2022
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Padova)