Adeguamento liturgico
Per la cattedrale di Aversa, una delle maggiori preesistenze dell'arte normanna in Italia, posta all'interno di un centro urbano di analogo interesse, non è stato compiuto un organico e complessivo intervento di adeguamento in relazione alle norme previste dal Concilio Vaticano II.
Diversi e consistenti sono stati i lavori di restauro e consolidamento statico effettuati soprattutto dopa il sisma del1980; in particolare si ricorda che nella chiesa, durante questi lavori, durati circa una decina d'anni, le celebrazioni sono state svolte provvisoriamente nell'ampio deambulatorio di epoca romanica, risalente proprio alla fondazione del complesso.
Pertanto lo schema organizzativo del presbiterio (altare, ambone, sede episcopale) rappresenta l'esito di alcuni interventi parziali, stabiliti in diversi tempi, a partire dagli anni Settanta, e condizionati da rigidi criteri di rispetto di stratificazione del complesso; in tal senso è da segnalare comunque la conservazione dell'antica balaustra marmorea (XVIII secolo) di separazione della spazio presbiteriale da quello della navata maggiore.
In merito alla definizione degli elementi del presbiterio è stata invece compiuta recentemente (inizio 2000, in occasione anche dell'anno giubilare), su incarico del vescovo Mario Milano, per opera di artigiani del legno della citta di Ortisei, la realizzazione del nuovo altare e dell'ambone.
La nuova mensa lignea, decorata in oro zecchino, è posta al centro dell'arco trionfale e rivolta verso i fedeli, equidistante dal trono vescovile (a sinistra) e dalla sede del celebrante (a destra); presenta un paliotto, definito ai lati da colonne con capitelli compositi, suddiviso in tre grandi formelle scolpite in metallo prezioso e raffiguranti l'Agnus Dei, al centro, e tralci di vite, ai lati.
Si osserva che, in relazione alle nuove norme del Concilio Vaticano II, negli anni 1967-1968, e in attesa di una definitiva sistemazione, era stata posta una preziosa consolle della prima meta del Settecento (purtroppo trafugata nel1978) nella stesso sito dell'altare maggiore, poi sostituito sino al recente intervento da un provvisorio altare adattato al contesto, in legno e marmo.
Di analoga fattura e committenza e l'ambone (con ampio bassorilievo che rappresenta lo Spirito Santo), posizionato a ridosso della balaustra marmorea, sulla sinistra del presbiterio e nei pressi della sede episcopale (originario trono del1492 circa, posto alla base dell'arco trionfale già dal 1935 contestualmente ai due candelabri sui fondo absidale); di fronte, sulla parete destra del presbiterio e quindi sotto lo stesso area trionfale e la sede del celebrante.
La custodia eucaristica e lo spazio per l'adorazione sono nella cappella del Santissimo Sacramento (quinta cappella laterale sinistra), a ridosso della cappella di Santa Maria di Loreto, che occupa, in una posizione alquanto singolare, tutto lo spazio sinistro del transetto. Nella cappella del Santissimo Sacramento è stata predisposta anche La sede per le celebrazioni quotidiane; in questa cappella feriale, davanti al tabernacolo, posto sull'altare in preziosi marmi policromi, vi e una mensa amovibile costituita da una consolle settecentesca prima ubicata in altro luogo del complesso.
Un pulpito, non più in uso, e appoggiato alla parete del terzo pilastro, in alto e verso La navata centrale. II fonte battesimale è collocato nel primo sottarco dalla campata laterale sinistra, in corrispondenza dell'ingresso principale. L'antica vasca- con copertura, realizzata in marmi policromi agli inizi del XVIII secolo e isolata da una inferriata (probabilmente del secolo successivo) - non e usata, mentre lo spazio intorno risulta generalmente destinato alla celebrazione del sacramento.
Per la disposizione dei fedeli vi sono due file di scanni con passaggio libero al centro, e ulteriori quattro file di singole sedie lignee aggiunte nella navata centrale (verso l'ingresso), con relativi tre passaggi per la circolazione. Ancora, vi e un'unica fila di scanni posta nella parte destra del transetto (di fronte alla cappella di Santa Maria di Loreto), rivolta verso lo spazio costituito dall'incrocio del bracci e sottostante la cupola.
Non vi è spazio riservato al sacramento della penitenza (o penitenzieria). AI posto del preesistenti dodici confessionali, ora ne restano in uso solo quattro, di cui tre nello navate laterali e uno nel transetto, appoggiato al pilastro, che costituisce, accanto alle panche disposte verso l'incrocio dei bracci della chiesa, lo spazio privilegiato destinato alla celebrazione della riconciliazione.
Nessun nuovo intervento è stato predisposto in relazione all'apparato iconografico; è da segnalare però che il crocifisso (opera del 1250 circa, eseguita da maestranze catalane) al centro della parete absidale sul trono dell'altare maggiore tridentino sullo sfondo di un drappo rosso che copre la tela della Conversione di san Paolo di Carlo Mercurio è stato posto nel 1997 (in preparazione al Giubileo del 2000); era prima situato nella cappella omonima (quarta della navata laterale destra) ma già posizionato al centro della chiesa (originaria ubicazione, come in uso in Spagna o Francia, sino al1590). E’ stata ipotizzata una ulteriore e definitiva sistemazione (a chiusura dell'anno giubilare) in una delle cappelle dell'ambulacro romanico.
Nel sagrato e relativi spazi sussidiari non sono stati compiuti interventi particolari. La facciata principale prospetta su una strada di intenso traffico carrabile, mentre a destra, passando sotto l'antico campanile e possibile accedere allo spazio prospiciente la facciata laterale nonché all'ingresso del contiguo episcopio.