Adeguamento liturgico
Nella cattedrale di Sessa Aurunca, la riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II non ha ancora ispirato l'elaborazione di un unitario progetto di adeguamento degli spazi celebrativi tuttora caratterizzati da una generale provvisorietà. Soltanto negli anni successivi allungo intervento di restauro, compiuto a più riprese durante gli anni Ottanta del Novecento, e stata affrontata la questione dell'adeguamento della mensa eucaristica con la realizzazione di un nuovo altare stabile che, in luogo di una preesistente mensa provvisoria, è stato inserito al centro del presbiterio in posizione rivolta verso l'assemblea. Delicate questioni, legate all'inserimento di nuovi elementi in un sedimentato contesto di forte valenza artistica e il particolare assetto del presbiterio, delimitato da una pregevole balaustrata settecentesca e separato dalla gradinata, che determina una notevole differenza di quote con le navate, hanno infatti causato il continuo rimando nella ricerca di soluzioni opportune e definitive. II nuovo altare ligneo e stato portato a termine nel 1994 dallo scultore Vassellai, che ha eseguito una mensa rettangolare ornata sui quattro fronti da un bassorilievo ispirato al V capitolo dell'Apocalisse. Tale soluzione stabile contrasta con la precarietà degli altri luoghi eminenti del presbiterio, in particolare con la cattedra episcopale e l'ambone utilizzato attualmente in luogo del pregevole pergamo duecentesco, recentemente restaurato, ma ormai privo di una precisa funzione. Contrariamente a quanta suggerito dalla riforma liturgica, il nuovo ambone, inserito a sinistra della mensa sui limite del presbiterio, consiste in un Ieggio mobile scarsamente visibile in quanto celato dalla balaustrata marmorea. Causa di ulteriore mancanza di riconoscibilità del luogo dal quale viene proclamata la Parola di Dio e la presenza di un altro Ieggio posto dinanzi alla sede del celebrante, che, anch'essa priva di una precisa definizione, e situata a destra dell'altare. Altrettanto precaria appare l'assetto della cattedra episcopale posta sui presbiterio, a sinistra della mensa e pertanto isolata dall'assemblea. Più stabile e opportuna appare la localizzazione della cappella feriale nella cappella a destra dell'abside (cappella del Santissimo Sacramento), dove e anche la sede eucaristica. Riguardo al luogo della celebrazione individuale del sacramento della penitenza si rileva la recente sistemazione della penitenzieria, in luogo della precedente localizzazione di confessionali dislocati nelle navate laterali, nell'ambiente posto in corrispondenza del settore destro del transetto, dove una gradinata scende in un vano voltato, presumibilmente in origine collegato alia cripta, e occupato da quattro confessionali. In seguito a tale trasferimento si rileva l'assenza di segni legati al sacramento della penitenza all'interno dell'invaso della cattedrale.
Non si registrano recenti variazioni nell'accesso alla cattedrale, comunicante con l'ampio sagrato libero aperto sulla piazza antistante, e nella spazio celebrativo dedicato al battistero, articolato su un fonte battesimale sormontato da una cuspide marmorea e delimitato da una cancellata nella prima campata della navata sinistra.
Riguardo all'apparato iconografico si rileva la permanenza dei dipinti sull'altare maggiore tridentino della cappella feriale (la Comunione degli apostoli, Luca Giordano,1659) e nella cappella di Santa Maria del Popolo (Santa Maria del Popolo, attribuita a Marco Cardisco, 1530 circa). Quest'ultima immagine sacra, oggetto di particolare devozione da parte dei fedeli, è stata recentemente restaurata con un intervento finalizzato alla pulitura e alla riparazione dei danni causati alla tavola dai chiodi di fissaggio della lamina d'argento, aggiunta nel XVIII secolo.