La recente storia della cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore rimanda agli interventi di trasformazione del presbiterio, realizzati durante gli anni Settanta, e al restauro compiuto nel 1981 a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici, Architettonici e Ambientali di Salerno.
La questione dell'adeguamento liturgico fu parzialmente affrontata con La ristrutturazione del presbiterio che - come si rileva da fotografie databili agli anni Quaranta del Novecento - presentava un assetto ancora sostanzialmente tardosettecentesco. Tale documentazione mostra uno spazio che, elevato da tre gradini rispetto alla quota della navata centrale, era occupato dall'altare maggiore, addossato alla parete terminale del presbiterio, dagli stalli del coro ligneo, sulle due pareti laterali, e dalla cattedra episcopale sistemata ai piedi del pilastro sinistro dell'arco trionfale e sormontata da un alto baldacchino. Una balaustrata marmorea, lungo il limite dei gradini, segnava l'innesto del transetto e della navata centrale. Qui, in corrispondenza del quinto pilastro destro, era posto il pulpito monumentale, composto da una tribuna elevata su colonne marmoree. Tale tribuna, in seguito alla rimozione del pulpito, fu riutilizzata per realizzare il paliotto del nuovo altare posto al centro del presbiterio e fiancheggiato, nelle estremità laterali della crociera, dalle due colonne che reggevano l'antico ambone. Nell'ambito della stesso intervento di adeguamento liturgico degli spazi celebrativi del presbiterio fu affrontata anche la definizione di una nuova cattedra vescovile, che dell'originaria localizzazione fu spostata ai piedi dell'altare maggiore tridentino. Qui, elevata da una pedana e ornata sui retro da una lunga balaustrata lignea ricca di dorature che nasconde l'altare retrostante, furono sistemati un trona in plexiglas e due sedili per gli altri ministri liturgici.
Lo smembramento del pulpito richiese la realizzazione di un nuovo ambone che fu ricavato da elementi marmorei preesistenti e fu posto a destra della mensa eucaristica sui limite dei due gradini del presbiterio dove, per favorire un più diretto rapporto con l'assemblea, fu rimossa la preesistente balaustrata marmorea. Ai piedi del pilastro sinistro dell'arco trionfale fu infine inserita la sede del celebrante. Accanto alla riorganizzazione del presbiterio, l'adeguamento liturgico e stato esteso alla localizzazionene della cappella feriale, sistemata nella cappella del Rosario, attigua alla navata sinistra. Qui le dimensioni dello spazio hanno consentito La sistemazione di due file di scanni per l'assemblea e l'inserimento di una mensa rivolta ai fedeli posta dinanzi al preesistente altare che custodisce La sede eucaristica. Riguardo agli altri spazi celebrativi si rileva La permanenza del battistero, inserito nella prima cappella della navata sinistra in modo da evidenziare il percorso dell'iniziazione cristiana dal battesimo all'Eucaristia, con un fonte battesimale in marmo realizzato nel 1857 e protetto da una cancellata metallica. Alle spalle della cappella del battistero, un confessionale svolge funzione di penitenzieria. Non si registrano variazioni nell'apparato iconografico che, recentemente restaurato, trova nell'affresco della Gloria del Paradiso (Angelo Solimena, 1671) nell'intradosso della cupola della cappella del Rosario e nel tondo di San Marco(Francesco Solimena) sull'altare maggiore gli elementi più rappresentativi. Riguardo al settore dell'accesso alla cattedrale, articolato su un ampio sagrato Iibero, non si registrano recenti trasformazioni.