II progetto della nuova cattedrale di Teano è stato completato nel 1957, con relativa solenne consacrazione fatta dal vescovo Matteo Guido Sperandeo.
Durante la stesura delle ipotesi di ricostruzione non sono stati affrontati i temi dell'adeguamento liturgico, diffusi con maggiore esigenza e consapevolezza qualche anno più tardi dal Concilio Vaticano II. Pertanto rispetto a una configurazione dell'impianto acquisita piuttosto recentemente si è preferito affrontare il tema a livello episodico, rinviando alcune soluzioni ai più recenti lavori di restauro, eseguiti dopo il terremoto del 1980.
L'attuale schema organizzativo del presbiterio, costituito dallo spazio absidale con volta a cupola, presenta una balaustra marmorea moderna continua di separazione tra la zona delle funzioni e la navata principale (parte di quella antica, in marmi policromi, rimaneggiata dai bombardamenti, e esposta nel Museo diocesano collocato nella cripta).
II nuovo altare, che sostituisce l'antico altare barocco di impostazione tridentina nell'abside, e costituito da un blocco marmoreo su pedana con due alzate e con un paliotto liscio di marmo di Carrara in cui sono scolpite le lettere apocalittiche alfa e omega (rappresentanti simbolicamente l'inizio e la fine); la mensa, rivolta verso i fedeli, è posta in perfetta corrispondenza con la cupola soprastante e in posizione centrale rispetto al coro ligneo circostante.
L’ambone (Ieggìo ligneo) - si ricorda la presenza del-antico e storico pulpito non più usato, collocato nel sesto sottarco tra la navata laterale destra e quella principale, rivolto verso i fedeli- e a sinistra del presbiterio a ridosso della balaustra. Accanto e la sede episcopale rivolta anche verso il leggìo (a destra del presbiterio); è stata realizzata recentemente dalla "Scuola d'arte dl Sorrento" sul modello degli stalli capitolarli del cora ligneo secentesco. La sede del celebrante è accanto al trona episcopale.
Nella cappella del Santissimo Sacramento (accanto alla navata laterale sinistra, uno spazio di nuova progettazione in luogo delle distrutte cappelle laterali al dl sopra della cripta) e la custodia eucaristica e Io spazio per l'adorazione, con funzioni dl cappella feriale.
In questa ampio spazio longitudinale sono disposte due file di panche con spazio libero al centro, e analoga disposizione dei fedeli e prevista nella navata centrale, con passaggio libero al centro.
Lo spazio della penitenzieria è rappresentato da tre confessionali lignei: due nella navata laterale destra, a ridosso delle pareti delle cappelle e l'altro, più usato, sul fondo della cappella feriale, in corrispondenza della scala di accesso alla cripta sottostante (attuale sede del Museo diocesano). Mentre il battistero, di recente esecuzione, e nella seconda cappella della navata laterale destra, contiguo al cappellone di San Paride; frequentemente in uso.
Per quanta attiene all'apparato iconografico si segnala che l'antico Crocifisso del XIV secolo (dipinto su tavola lignea e attribuito a Roberto Oderisi) ritrovato tra le macerie del disastro bellico, di cui non si conosce la precedente sistemazione, e stato collocato recentemente sul fonda absidale, in scenografica sospensione tra l'antico cora e il nuovo altare maggiore.
Per il sagrato e gli spazi sussidiari, si ribadisce che la nuova facciata è stata ricostruita su disegno di Roberto Pane (completamento nel 1957) con un pronao tetrastilo di stampo razionalista e contiene preziose testimonianze di spoglio, allestite opportunamente all'interno della nuova struttura.