L’adeguamento liturgico del presbiterio della cattedrale di Frosinone fu realizzato negli anni Settanta del Novecento dal vescovo Michele Federici (1973-1980), su progetto di Francesco De Bernardis. Rimossa la balaustra, l’altare fu avanzato fin sotto la cupola e costruito con parti marmoree recuperate dal distrutto altare maggiore, originariamente posto dove fu collocata la cattedra.
Quest’ultima, posta in opera al momento dell’elevazione a concattedrale, è rialzata su tre gradinie composta tra gli stalli dei canonici, utilizzati anche come sedute per i concelebranti. Realizzata in marmo, è decorata nello schienale con un bassorilievo raffigurante la Consegna delle chiavi a Pietro, e negli stipiti anteriori con due statue a tutto tondo dei santi patroni, i papi Ormisda e Silverio, raffigurati anche in altri punti della cattedrale.
Nel 1995, prima dell’ingresso di mons. Salvatore Boccaccio, fu adeguato il catino absidale con la sede da parte dell’arch. Danilo Lisi con consulenza del mons. Fabrizio Turriziani Colonna.
Sul limitare del presbiterio, verso l’assemblea, è posto un leggio in bronzo dorato, con un decoro a tralci di vite e spighe di grano.
Gli altari minori sono stati eliminati, a eccezione dei due al termine delle navate laterali, che sono stati adeguati, conservando però la balaustra. La cappella di sinistra è riservata alla custodia eucaristica.
Il fonte battesimale, una vasca su base semiottagonale in marmo intarsiato con alabastro, rialzato su una predella marmorea, è posto in uno spazio un tempo occupato da un altare laterale, all’inizio della navata di sinistra. Nella cattedrale non esiste una penitenzieria: due confessionali sono posizionati nella navata laterale destra, in prossimità dell’accesso alla sagrestia.
Attualmente è in fase di studio una nuova sistemazione dell’area presbiterale: l’attenzione è rivolta alla realizzazione di un ambone in rapporto armonico con gli altri poli liturgici, secondo un progetto a cura dell’arch. Luigi Spaziani. Nel 2009 sono state traslate in cattedrale le spoglie del vescovo Salvatore Boccaccio (1999-2008), poste in un sarcofago realizzato su progetto dell’arch. Danilo Lisi e del maestro Vincenzo Ludovici.
Fra il 1962 e il 1969, per volontà del parroco mons. Luigi Minotti (1939-1984), la chiesa fu decorata con un ciclo pittorico mariano in una serie di dieci dipinti disposti in luogo delle antiche pale dei dismessi altari laterali. Furono chiamati a realizzarlo alcuni fra i più noti artisti del tempo: Domenico Purificato, Gisberto Cerracchini, Giovanni Colacicchi, Luigi Montanarini ed Eliano Fantuzzi. Nel 1967 Carlo Mariani realizzò il mosaico absidale raffigurante l’Assunta fra San Giovanni evangelista e papa Paolo VI.