La Pianta Ignaziana di Roma

N. Maronitarum - Il Seminario Maronita

N. Maronitarum - Il Seminario Manorita
Esterno dell'ex chiesa di San Giovanni della Ficozza
Il Seminario dei Maroniti- Dettaglio della Mappa della Città di Roma di G.B. Falda 1676.
Veduta dal satellite dell'area della Chiesa di San Giovanni della Ficoccia nei pressi di Fontana di Trevi.

Quando il Concilio di Trento decise per la creazione dei seminari episcopali, incaricando allo stesso tempo che si governasse ad imitazione del collegio germanico e collegio romano, il Padre Ignazio aiutò molto, senza l’appoggio di nessuno, nella creazione del seminario di Roma ed in quello dei monaci Maroniti.
Da: Vita Beati Patris Ignatii Loyolæ religionis Societatis Iesv fvndatoris ad vivvm expressa ex ea qvam. Antverpiae ; 1610.

Il 27 giugno del 1584 con bolla papale Humana sic ferunt venne istituito da Gregorio XIII il Seminario Maronita a Roma.

Il Seminario, gestito dalla Compagnia del Gesù, era stato pensato per accogliere i giovani aspiranti al sacerdozio, provenienti da tutte le eparchie orientali. In questo contesto avrebbero avuto la possibilità di studiare seguendo non solo la propria vocazione, ma i propri riti e la propria lingua. Il merito principale del seminario maronita, fu quello di aver dato un nuovo impulso alla comunità Maronita, che da secoli affrontava il rischio di soccombere sotto la dominazione islamica.

I primi quattro giovani studenti arrivarono a Roma già nel 1581; vennero ospitati in una casa situata presso la parrocchia di San Giovanni della Ficoccia, a pochi metri dall’attuale Fontana di Trevi; la via prese in seguito il nome che ancora oggi conserva di Via dei Maroniti (punto indicato nella mappa dalla lettera N.)

Nel 1584 arrivarono altri sei studenti provenienti da Aleppo, Gregorio XIII donò loro, oltre la casa dove risiedevano, anche il giardino attiguo; la chiesa di S. Giovanni venne destinata a diventare cappella ad uso specifico degli studenti maroniti. Padre Girolamo Santi, rettore del Seminario nella meta del XII sec, cosi lo descrive: "… La chiesa è lateralmente congiunta al collegio: fino ab antico è parrocchiale et il volgo gli diceva s. Giovanni della Ficoccia. Il papa suddetto (Gregorio XIII) ne trasferì la cura a S. Andrea delle Fratte. Non vi è che un altare con il quadro del santo titolare, due come sepolture, una campana. Il collegio è fatto di due cameroni per otto alunni ciascuno.”

Nel 1798 il complesso ristrutturato fu occupato dai Repubblicani per uso civile e nel 1808 dai soldati di Napoleone.

La chiesa nel 1846 venne riconsacrata da Pio IX, destinando il collegio al seminario polacco-sloveno.

Dopo il 1870 tutto il complesso fu nuovamente destinato ad usi civili, come lo è ancora oggi.