
Sisma maggio 2012
L'arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto
“Le opere d’arte, sottratte con coraggio e generosità alla distruzione, diventano semi di un nuovo atto di creazione, simboli di una ricostruzione e di una rinascita possibile”. Queste poche parole del Cardinale Gianfranco Ravasi hanno ben colto l’essenza profonda che ha spinto l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola ad allestire un’esposizione di opere d’arte recuperate dalle chiese terremotate.
L’inedita e straordinaria raccolta d’arte che al Museo si è costituita nell’estate del 2012, formata da un centinaio di opere salvate da chiese del territorio modenese lesionate dal sisma, ha offerto nuove e interessanti opportunità di valorizzazione.
Dopo i primi momenti dell’emergenza, in cui il deposito del Museo è divenuto prezioso luogo di ricovero per le opere d’arte illese, ma ‘orfane’ delle loro sedi originarie, si è passati all’elaborazione di un progetto espositivo che permettesse a questi testimoni di arte e devozione di abbandonare le fredde ombre dei depositi per entrare nuovamente a colloquio con le loro comunità. I dipinti e le statue che per secoli hanno ornato gli altari e le cappelle delle chiese potevano diventare segno di una speranza di ricostruzione non solo materiale, ma anche e soprattutto culturale, sociale, spirituale.
Queste sono le premesse che hanno portato all’ideazione della mostra “L’arte nell’epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto” inaugurata il 16 marzo 2013 presso il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola.