Adeguamento liturgico
II complesso della basilica Pontificia di Pompei, sede dell'omonima Prelatura territoriale e della cattedrale dedicata alla Vergine del Rosario, ha una storia di fondazione piuttosto recente rispetto alle sedi episcopali campane indagate nell'ambito del presente progetto. La fondazione voluta da Bartolo Longo (1872 circa) e la cessione della struttura alla Santa Sede (1906) sana le date indicative di una sede di culto mariana tra le più importanti in Italia sia per devozione che per affluenza annuale di pellegrini (circa quattro milioni). Proprio per la relativa "recente" vicenda di fondazione si segnala che la chiesa testimonianza di un revival tardo eclettico, eseguita in un'epoca in cui si affermavano contemporaneamente anche i canoni e i principi costruttivi del razionalismo-è stata per molta tempo trascurata dalla storiografia architettonica, e soltanto di recente è diventata oggetto di studi e contributi storici. Ne consegue pertanto che, sia per l'importanza nazionale del santuario che per la scarsa attenzione della critica d'arte, gli organi preposti sui territorio hanno facilitato sinora possibili interventi di trasformazione di cui sono testimonianza sia la recente sistemazione del sagrata (la piazza Bartolo Longo antistante il complesso) sia lo spazio della penitenzieria, realizzati nell'arco dell'ultimo decennio del secolo scorso. Rispetto all'area presbiteriale si segnala comunque che ancora oggi e in previsione un progetto di riadattamento per adeguare la struttura alla liturgia presta dal Concilio Vaticano II e che prevede l'elimi nazione della balaustra e l'avanzamento dell'altare maggiore al centro della crociera nella spazio al di sotto della cupola. Gli interventi sinora realizzati hanno riguardato le singole parti della struttura. Pertanto in assenza di un progetto complessivo, nell'arco dell'ultimo trentennio, si e proceduto alla nuova sistemazione dell'altare conciliare, realizzato in vetro di Murano dall'architetto veneziano Renato Renosto e posizionato dinanzi al vecchio altare tridentino sottoposto al trono della Madonna; per eseguire la nuova mensa sono state realizzate anche due alzate al di sopra della primitiva gradinata marmorea.
La nuova sede episcopale è stata compiuta nel 1973 da esperte maestranze in falegnameria e collocata insieme alla sede del celebrante e all'ambone sulla sinistra dell'altare maggiore nello spazio presbiteriale recintato dalla originaria balaustra marmorea.
La custodia eucaristica risulta collocata nel prezioso tabernacolo sopra il vecchio altare maggiore (realizzato in marmi policromi e bronzo nel 1938) e non è prevista una cappella feriale.
Poiché il santuario non è sede parrocchiale non esiste pulpito né battistero; è da segnalare però che per la grande devozione sono officiati spesso i riti battesimali (nonché cresime e matrimoni) nella cappella dedicata al Beato Giuseppe Moscati o in quella della Beata Vergine Maria; proprio per tale esigenza è allo studio la creazione di un fonte battesimale da collocare opportunamente secondo le indicazioni della riforma del Concilio Vaticano II. Nella navata centrale sono collocati due file di scanni per la disposizione dei fedeli che possono ricevere il sacramento dell'eucarestia sia all'estremo della zona presbiteriale sia dall'ambulacro semicircolare.
Per la penitenzieria e stato intrapreso un progetto (1998) di opportuna sistemazione, in un luogo raccolto annesso alla chiesa, in ottemperanza ai dettami conciliari; realizzata su un'idea dell'ingegnere Andrea Falcone e direzione dei lavori dell'architetto Roberto Fiorentino, presenta un ingresso interno, dalla navata laterale destra della basilica, con accesso a un piccolo chiostro (di forma quadrangolare, collocato a nord-ovest dell'area absidale}, le cui campate sono state attrezzate con ventinove confessionali a schiera per lo svolgimento del sacramento della penitenza. Tra gli intercolumni sono state eseguite ampie vetrate per una adeguata chiusura degli spazi esterni. Non esistono nuovi elementi realizzati per l'apparato iconografico, ma sono da segnalare i numerosi ex voto (dipinti e argenti) collocati sulle pareti laterali della navata destra della chiesa e negli ambienti annessi alla zona dei servizi del santuario.
La sistemazione del sagrato, eseguita dal Comune di Pompei in accordo con le autorità ecclesiastiche,
è l'esito di un progetto (sistemazione a verde attrezzato) teso a migliorare la fruizione di uno spazio che viene usato ogni anno da migliaia di fedeli per la "Supplica alla Madonna".