CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA Menzionata in una lettera del 598 di papa Gregorio Magno (590-604), la basilica paleocristiana reatina di Santa Maria – a partire dal 1109 sotto il vescovo Benincasa (1109-1113), come si apprende da un’iscrizione murata nella loggia dell’Episcopio – fu progressivamente sostituita da un nuovo edificio del quale, nel 1157, il vescovo Dodone (1137-1181) consacrò la cripta, un oratorio absidato a nove navate con volte a crociera rette da sedici colonne di spoglio. La fabbrica fu portata a termine e aperta al culto nel 1225: si trattava di una chiesa con pianta a croce latina, a tre navate suddivise da due serie di colonne, inglobate ora nella struttura dei pilastri, e facciata a tre portali, dei quali il mediano, ancora oggi conservato, è scolpito a motivi zoomorfi. Degli arredi medievali si conserva il ciborio del XII secolo nel giardino di Palazzo Cappelletti. La torre campanaria, anch’essa in situ, fu, invece, eretta da maestranze lombarde nel 1252, sotto il vescovo Tommaso (1252-1255). Nel Trecento si diede inizio, sul fronte della chiesa, alla costruzione del battistero, e poi delle cappelle laterali, aperte in più fasi, a partire dal fianco sinistro, fino alla fine del Settecento. Nel 1315 si ampliò l’abside con la coincidente, probabile, erezione di una cancellata verso il transetto, eliminata alla fine del XVI secolo. Nel 1450 il vescovo Angelo Capranica (1450-1468) aggiunse la loggia alla facciata. Nel Cinquecento lavori di modifica comportarono la realizzazione del tiburio all’incrocio tra navata e transetto e la trasformazione in volte dei soffitti a capriate delle navate laterali. Con il numero dei cantori portato a quaranta dal vescovo Pompeo Colonna (1508-1514/1528-1529) si prese in considerazione un necessario ampliamento absidale, eseguito solo nel 1579 durante l’episcopato di Alfonso Binarini (1572-1574), con il rinnovo completo degli stalli lignei, opera di Pietro Matteucci, successivamente ampliati nel Settecento. Il battistero fu murato verso l’interno della chiesa e trasformato in una cappella autonoma dedicata a San Giovanni in Fonte. Fu il vescovo Giovanni Francesco Guidi di Bagno (1635-1639) a sostenere il rifacimento della copertura della navata centrale che ancora si presentava a travatura scoperta: le finestre superiori vennero allargate e spostate in coincidenza della lunette della nuova volta e si realizzò il rivestimento della colonne, trasformate in pilastri con lesena centrale. A seguito del terremoto del 1785, la cattedrale fu oggetto di restauri che riguardarono i muri perimetrali e la copertura dell’abside, con la trasformazione del tiburio in cupola e la collocazione di un nuovo altare maggiore, dedicato dal vescovo Saverio Marini (1779-1812) nel 1806, e del grandioso ciborio realizzati da Antonio Cartoni su disegno di Carlo Paolucci (1795-1796). Nel corso del XIX secolo si realizzò la balaustra del presbiterio e fu rinnovata, a partire dal transetto, l’intera pavimentazione con lastre di marmo. I lavori ottocenteschi furono anche l’occasione per arricchire il soffitto e le pareti del profondo coro con un ciclo di affreschi, eseguiti nel 1828 dal bellunese Pietro Paoletti, raffiguranti le Feste della Vergine Maria del calendario liturgico. Fra il 1926 e il 1931 si operò una campagna di restauro con l’intento di ripristinare le presunte forme romaniche della cattedrale: i lavori, promossi da Francesco Palmegiani, riguardarono soprattutto la navata destra, oltre alla sistemazione della loggia esterna e la ricomposizione delle finestre ogivali. Nel 2003, Elio Pietrolucci ha curato il risanamento conservativo della cripta.

Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Cattedra

4. Fonte battesimale

5. Battistero antico

6. Assemblea

7. Cappella del Ss. Sacramento

8. penitenzieria

9. Sede

10. Ciborio

11. Coro

12. Organo

13. Consolle organo

14. Cero pasquale

15. Croce sospesa

16. Pulpito

17. Acquasantiera

18. Cappella devozionale mariana

19. Cappella delle reliquie, coro invernale e attuale battistero

20. Sagrestia

21. Sagrestia maggiore

22. Vecchia sagrestia maggiore

23. Torre campanaria

24. Cripta

Data del rilievo: 2015

FONTE

Fabrizio Capanni, Giampero Lilli, Le cattedrali del Lazio. L'adeguamento liturgico delle chiese madri nelle regioni ecclesiastiche del Lazio. Milano, 2015

ULTIMA MODIFICA

30/06/2017

Beni ecclesiastici in Web

BEWEB

Accedi all'area riservata

Selezione lingua

Indirizzo copiato!

Diocesi di Rieti

Chiesa di Santa Maria Assunta

Mappa

DOVE SI TROVA

Regione ecclesiastica

Diocesi

Piazza Cesare Battisti

Rieti (RI)

Pianta

FONTE

ULTIMA MODIFICA

Sezioni del sito

Selezione lingua