Pianta

1. Altare maggiore ( di S. Marco)

2. Ambone

3. Ambone omelia

4. Cattedra

5. Fonte battesimale

6. Custodia eucaristica

Data del rilievo: 2002

Adeguamento liturgico

Il primo adeguamento liturgico della basilica, fu dovuto ad una felice intuizione dell’allora patriarca Angelo Roncalli; egli infatti tra il 1953 e il 1958 propose di rimuovere i plutei che chiudono la parte inferiore dell’iconostasi, promuovendo un progetto che, con un sistema di martinetti idraulici, consentiva la rotazione delle lastre marmoree di ogni pluteo verso l’interno del presbiterio, migliorando la visibilità dello stesso rispetto alla navata. In seguito alle esigenze della riforma liturgica conciliare sono state attuate delle soluzioni, che mantengono nel tempo il loro carattere di provvisorietà, anche se sono ormai entrate con continuità a far parte della prassi liturgica della basilica-cattedrale. Esse possono essere così sintetizzate: Ogni domenica per le celebrazioni festive, davanti ai gradini semicurvi che consentono l’accesso al presbiterio, viene montata una pedana di circa metri 6 x 4 su cui viene posto un altare mobile dietro al quale, in asse, è collocata la sede ordinaria del celebrante. In presenza del patriarca viene posto il faldistorio all’ingresso dell’iconostasi. Viene inoltre collocato, sempre a lato di tale pedana, un leggio, per le letture, per la proclamazione del Vangelo e gli annunci. Nelle celebrazioni eccezionali come il Giovedì Santo o in occasione dell’ordinazione di nuovi presbiteri, viene posta in opera una pedana più ampia di metri 6 x 7 con l’altare di dimensioni maggiori, dotato di paliotti d’argento dorato, appartenenti al tesoro della basilica e collocato in posizione più avanzata sotto la cupola maggiore. In queste occasioni il Capitolo (10 canonici effettivi più 4 emeriti) e i presbiteri prendono posto ai lati della pedana mentre nel transetto, ruotando le sedute disposte davanti alle cappelle laterali, prendono posto le diverse Confraternite e le Scuole. Si celebra invece all’altare dell’evangelista, nel presbiterio antico, durante i Pontificali solenni, come Natale, Pasqua e in occasione della festa di S. Marco. In queste occasioni il patriarca utilizza la cattedra lignea collocata sulla destra nel presbiterio. Durante i pontificali, l’ambone di destra (“dogale”) viene utilizzato per le omelie del patriarca; in quello a due livelli di sinistra, vengono proclamate le prime due letture nella parte inferiore e in quella superiore il Vangelo. La custodia eucaristica si trova nella cappella di S. Isidoro adoperata anche come cappella per le celebrazioni feriali del mattino, mentre quelle vespertine vengono celebrate nella cappella della Madonna Nicopeia nel transetto di sinistra. Durante le celebrazioni vespertine prefestive e domenicali, per la custodia eucaristica viene utilizzato il tabernacolo posto nella nicchia dell’abside maggiore, dietro la Pala d’oro. Il Battistero del ‘300 con un prezioso fonte di J. Sansovino, non essendo la cattedrale parrocchia urbana, viene raramente utilizzato per battesimi e per particolari celebrazioni. L’illuminazione artificiale, con l’utilizzo di corrente elettrica, fu adottata fin dai primi anni del secolo scorso. Risale invece, agli anni Sessanta, con il cardinale patriarca Angelo Roncalli, la prima illuminazione sistematica della basilica, che fu “(…)via via modificata fino al 1989 con esclusivo uso di lampade ad incandescenza, che avevano una bassa efficienza luminosa ed elevati consumi”. Degli anni Novanta è infine l’intervento di adeguamento illuminotecnico realizzato con il contributo dell’ENEL, che ha permesso di condurre una meticolosa campagna di rilievo fotografico dei mosaici. Tale intervento ha avuto come criteri guida: la valorizzazione dei mosaici, “il mantenimento dei connotati di luogo sacro che caratterizzano la basilica durante le azioni liturgiche(…), ma che nel contempo consenta la tenue sottolineatura della delimitazione spaziale costituita dai rivestimenti marmorei delle pareti”, l’adeguata illuminazione dell’altare, del transetto e dell’iconostasi durante le celebrazioni. Ha inoltre sfruttato, per il passaggio dei cavidotti i matronei sopra le navate, mentre per i percorsi verticali sono stati usati cavi in fibra minerale. I lavori sono stati completati dalla climatizzazione e illuminazione della cripta, per la quale sono stati creati degli appositi apparecchi in vetro di Murano.