Pianta

1. Altare

2. Ambone

3. Sede episcopale

4. Custodia eucaristica

5. Cappella feriale

6. Battistero o spazio per la celebrazione del battesimo

Data del rilievo: 2003

Adeguamento liturgico

La recente storia della concattedrale di Calvi Risorta inizia dal terremoto del 1980 che provocò gravi danni sull'antico edificio sacro, oggetto, a partire dal 1984, di un lungo restauro diretto da Arnalda Venditti. L'intervento è stato finalizzato al consolidamento delle parti strutturali danneggiate e al recupero della stratificazione architettonica che, sedimentatasi nel corso dei secoli, trova nella fondazione romanica e nell'ammodernamento barocco le due fasi più significative. Successivamente al restauro, terminate nei primi anni Novanta, non è stata affrontata la questione dell'adeguamento liturgico degli spazi celebrativi, che attualmente versano in condizione di provvisorietà. L'indagine relativa agli esiti della riforma post conciliare ha potuto pertanto solo registrare gli attuali assetti, riguardo ai quali, al momento, non esistono programmi di sistemazione. Movendo dal presbiterio, elevato da una gradinata rispetto al piano della navata e ulteriormente separato dall'assemblea dalla doppia delimitazione della cancellata e della balaustrata marmorea settecentesca, si rileva la presenza di un altare ligneo provvisorio al centro della crociera e in asse con l'altare tridentino. Alle spalle di quest'ultimo, lungo il perimetro dell'abside maggiore, si sviluppano gli stalli del coro ligneo che, troppo distante dall'assemblea e in gran parte celato dall'altare tridentino, richiederebbe un attento intervento di adeguamento attualmente non previsto. A sinistra della nuova mensa eucaristica è stata momentaneamente collocata una cattedra provvisoria che, inserita su un podio con gradinata, occupa il luogo originariamente destinato alia pregevole sede episcopale del XII secolo, rimossa durante il restauro e conservata nei depositi. Altrettanto precaria appare la presenza dell'ambone che, posto a destra dell'altare, sui limite della balaustrata marmorea, consiste in un leggio mobile in legno. Durante il restauro fu rimosso anche l'antico pulpito del XII secolo, originariamente addossato al terzo pilastro sinistro della navata centrale e anch'esso conservato nei depositi. Notizie attinte durante il sopralluogo rilevano il programma di restaurare e di ricollocare nell'ubicazione originaria la cattedra vescovile e il pergamo che costituiscono le due testimonianze romaniche più significative del patrimonio artistico della cattedrale. Analoghe condizioni di provvisorietà caratterizzano gli altri spazi liturgici e in particolare il luogo della Cappella feriale che, utilizzata anche per Ia custodia eucaristica, occupa la cappella a sinistra del presbiterio. Qui la mancanza di un adeguato allestimento, che vede l'assenza di scanni per i fedeli e di segni iconografici, non consente un opportuno svolgimento delle celebrazioni. In prossimità dell'accesso trovano spazio i luoghi liturgici destinati a battistero, con un fonte inserito a sinistra del portale principale nel vano originariamente corrispondente a uno dei due ingressi laterali, e a penitenzieria. Quest'ultima appare articolata su tre sedi confessionali mobili, di cui due dislocate nella prima campata della navata sinistra e una nella corrispondente campata della navata destra. Non si registrano trasformazioni dell'accesso dove, a meno della sostituzione della porta principale realizzata in ferro, permane la presenza del tamburo ligneo sui quale poggia la cantoria dell'organo. Riguardo all'apparato iconografico si rileva la presenza di un crocifisso ligneo, sospeso nella volta della crociera. Non risulta invece ancora ripristinata la tela raffigurante la Madonna in gloria e santi di Giuseppe Tomajoli originariamente inserita nel vano segnato da cornici in stucco nella parete absidale, alle spalle dell'altare maggiore tridentino.