Adeguamento liturgico
II progetto di adeguamento liturgico dell'area presbiteriale sullo Spirito del Concilio Vaticano II è stato avviato dal vescovo Iolando Nuzzi nel 1967, come testimonia anche una lapide in facciata, accanto all'ingresso principale. Tale intervento è stato in pratica totalmente rimaneggiato in seguito ai danni provocati dal sisma del 1980 (crollo parziale della facciata e della copertura dell'abside).
Tale intervento, uno dei primi esperimenti di trasformazione della spazio della liturgia in relazione agli esiti conciliari, è stato piuttosto incisivo comportando comunque l'eliminazione di parti significative dell'intervento in stile eclettico realizzato intorno al 1888 da Rinaldo Casanova.
Nel contesto del progetto voluto dal vescovo Nuzzi - così come dalle descrizioni del parroco della cattedrale, don Antonio Cipollaro - è stata eliminata la balaustra settecentesca che separava la tribuna dalla navata centrale e sono stati riutilizzati gli elementi marmorei come parti di spoglio di nuovi componenti; la mensa conciliare era stata ottenuta staccando e avanzando quella dell'antico altare maggiore tridentino. L'adeguamento ha comportato l'eliminazione della struttura (edicola e balaustra laterale), che accoglieva il trona vescovile, realizzata negli anni Venti del XX secolo e il baldacchino ligneo che copriva il pulpito, con un nuovo ambone eseguito con materiale di spoglio a sinistra del presbiterio; sono stati cancellati gli affreschi raffiguranti gli Apostoli prima della parete del pulpito, ma, soprattutto, le linee e gli apparati decorativi neogotici del 1888, ripristinando l'antica veste tardo barocca, nonché eliminati gli altari dalle pareti laterali eccetto quelli del transetto. La sede del celebrante era posta accanto all'altare e l'antico cora ligneo settecentesco nel fonda absidale fu aliena to per reperire fondi per la realizzazione del progetto.
La chiesa e stata riaperta al pubblico nel Natale del 1999 e sono ancora in corso i lavori di restauro per il ripristino dell'area absidale. La condizione attuale e pertanto transitoria (realizzata con elementi lignei amovibili e rivestiti con drappi e tessuti) e in attesa di una definitiva sistemazione.
Le ipotesi di progetto definitivo, comprensive delle indicazioni per l'adeguamento liturgico, erano state così previste: ricomposizione totale dell'altare maggiore settecentesco da ricollocare in fondo all'abside come ricordo storico al posto del coro ligneo; creazione di una mensa con elementi di spoglio (pannelli della balaustra, ora disposti parzialmente a parete, alle spalle del battistero); sistemazione di un ambone solenne da realizzare con analoghi materiali di spoglio; sede episcopale nel presbiterio al centro o di lata (a sinistra) della spazio delle funzioni; crocifisso da collocare sui pilastro sinistro dell'arco trionfale, di fronte al pulpito. Nel settembre del 2000- in una situazione ancora di cantiere per la zona absidale come documenta anche qualche foto-erano tali le previsioni descritte dal parroco don Antonio Cipollaro; queste indicazioni non sono state però esperite per mancanza di fondi.
Attualmente lo schema organizzativo del presbiterio e così definito: altare provvisorio (mensa con sostegno di base circolare), al centro del presbiterio e rivolto verso i fedeli; ambone (Ieggio metallico, a sinistra dell'altare) sotto l'arco trionfale; sede episcopale sui fonda (doppio scranno ricoperto di stoffa, dietro l'altare, rivolto verso la navata maggiore) con accanto la sede del celebrante.
La custodia eucaristica e lo spazio per l'adorazione sono da porsi sui tabernacolo dell'altare del Santissimo Sacramento (quinta campata della navata destra, prima del transetto), dove e pasta anche la cappella feriale.
II battistero, non usato, e nella seconda campata della navata laterale sinistra (intervento 1967) e presenta nella parete di fonda i resti della balaustra marmorea di separazione del presbiterio dalla navata maggiore.
II massiccio pulpito, realizzato nel 1764 da Giuseppe Astarita, con marmi policromi, anch'esso non più in uso, e in prossimità del presbiterio e verso la navata maggiore, appoggiato all'angolo destro dell'arco trionfale.
La disposizione dei fedeli avviene attualmente su due file di scanni nella navata centrale con passaggio libero al centro; nelle ipotesi definitive sono previste anche analoghe file di scanni nelle ali del transetto, opportunamente rivolte verso l'altare.
Lo spazio destinato alia penitenzieria, per il progetto del 1967, era costituito da un confessionale (in legno chiaro) con due edicole, sito nella seconda campata della navata destra; sino alla fine del 2000 è stato posto nel quinto sottarco tra la navata maggiore e quella laterale sinistra, a ridosso del presbiterio; sua collocazione definitiva e ora tra la seconda e la terza campata della navata laterale sinistra, accanto al battistero.
In merito all'apparato iconografico bisogna segnalare che dopo il sisma del 1980 sono andati perduti alcuni affreschi e stucchi tardobarocchi nella volta della navata centrale, nonché eliminate varie statue che erano disposte nei sottarchi lungo la navata maggiore; in tale contesto sono stati rimossi anche gli altari marmorei, disposti nella spessore della muratura perimetrale, conservando soltanto quelli nelle ali del transetto e quello pregevole del Santissimo Sacramento (custodia eucaristica).
Si segnala che è stata realizzata una nuova pavimentazione in quadrelli marmorei (disposti a cardamone) con fasce orizzontali ed e stato restaurato lo splendido organo secentesco posto nel lato sinistro del transetto a ridosso dell' area presbiteriale.
Il sagrato costituito sino agli anni Sessanta da tre rampe di scale corrispondenti agli ingressi della
chiesa è stato trasformato, dopo il 1967, in una semplice scalea contigua al prospetto con rampa di accesso unica.
Dopo il terremoto del 1980, sulla base anche dei riscontri iconografici, è stata ricostruita la triplice rampa di accesso relativa ai corrispondenti ingressi. Sulla fascia di separazione dal livello superiore con volute laterali è posta la scritta “ANNO BASILICA PONTIFICA MCMXXV”