La condizione di emergenza, dettata da un urgente progetto di consolidamento e restauro posto in opera in seguito ai danni provocati dal violento sisma del 1980, teso prevalentemente a un ripristino delle funzioni dell'impianto, ha determinate un'ipotesi di adeguamento liturgico degli spazi ancora in fase di definizione, eseguita a più riprese e con interventi puntuali.
In tal senso per l'assetto del presbiterio, pur salvaguardando la balaustra marmorea che separa la tribuna dalla navata maggiore, secondo il parere espresso durante i lavori di restauro dai funzionari preposti al controllo dei beni architettonici del territorio, si e provveduto alla definizione di un nuovo altare (una mensa lignea davanti al prezioso altare barocco con tabernacolo) al centro della tribuna eseguito nel1997 da Luigi Prudente; allo stesso maestro restauratore locale e stata affidata anche la realizzazione dell'ambone: una semplice struttura in legno a mo' di leggio con volute e decorazioni "baroccheggianti", collocata a sinistra nell'area presbiteriale e a ridosso della balaustra marmorea.
L'attuale cattedra episcopale del XIX secolo (prima custodita nel seminario vescovile) sostituisce il precedente seggio settecentesco (in legno dorato e in tagliato, opera di Tommaso Vinaccia, Nicola Fumo e Amato Passaro), trafugato durante gli anni Ottanta, quando la chiesa, in condizioni statiche precarie per il tragico terremoto, e stata chiusa ai fedeli; la nuova sede, posta sulla base sinistra dell'arco trionfale nei pressi dell'ambone, e inserita nell'originario baldacchino del XVIII secolo opportunamente restaurato e adattato con una pedana lignea di recente esecuzione.
La sede del celebrante, invece, è costituita da uno scanno ligneo sulla destra del presbiterio, alla base dell'arco trionfale e difronte al seggio episcopale. La custodia eucaristica e lo spazio per l'adorazione sono posti sull'altare tridentino, alle spalle della nuova mensa, in attesa che venga predisposta an che la sede della cappella feriale (sinora mancante); e infatti in previsione il progetto di unificare lo spazio destinate all'adorazione del Santissimo Sacramento con quello delle celebrazioni quotidiane da collocare opportunamente nella cappella del Sacro Cuore di Gesù (in fondo alla navata laterale destra, contigua all'area presbiteriale nei pressi del ton do absidale e sulla sinistra del coro).
Nella navata maggiore (appoggiato al pilastro destro prima dell'area presbiteriale) vi è un pulpito secentesco di pregevole fattura non più usato.
II fonte battesimale, costruito nel 1842, e in uso nella prima cappella della navata laterale destra; la vasca, posta su un sostegno e con una lapide sottostante a testimonianza dell'intervento ottocentesco, è stata adattata recentemente con una copertura lignea di forma conica e stemma vescovile soprastante. Per la disposizione dei fedeli si segnalano due file di scanni nella navata centrale con passaggio libero al centro; e analoga disposizione di scanni e presente nei bracci del transetto con orientamento verso l'altare maggiore per la partecipazione alle celebrazioni liturgiche.
Vi sono due confessionali, non usati, lungo le pareti delle navate laterali (nel secondo sottarco), ma lo
spazio riservato alla penitenzieria risulta di solito quello della sacrestia.
Perciò che concerne l'apparato iconografico e relativi nuovi interventi in applicazione della riforma liturgica si segnalano le ampie vetrate, con cromatismi piuttosto marcati, sui finestroni del fondo absidale, realizzati nel1993, nell'ambito del completamento dei lavori di restauro e per la riapertura del complesso (anche in occasione del nono centenario della fon-dazione della chiesa); nelle tre figure di ciascuna vetrata sono raffigurati: L’Assunta (al centro) e ai lati Sant'Amato (sulla sinistra) e Santo Stefano (sulla destra). Non si registrano particolari interventi per il sagrato (sia la facciata principale sia quella laterale sono costeggiate da strade di scorrimento carrabile) e gli spazi sussidiari, oltre a quelli di ordinaria sistemazione urbana compiuti evidentemente in seguito.