La diocesi di Città di Castello (anticamente Tifernum Tiberinum) si estende nell’alta valle del Tevere; il primo vescovo noto è Eubodio (465). Nella seconda metà del VI . la città fu riorganizzata dal vescovo Florido che alla morte (600) sarà venerato come patrono. Tra VII e VIII . si verificò un ampliamento oltre il crinale appenninico, comprendendo territori già appartenuti alla diocesi di Tifernum Metaurense.
II - Età medievale
Nei primi decenni dell’XI . si strutturò il reticolo plebale e nacque il capitolo cattedrale. Nel 1143 il cardinale Guido da Città di Castello fu eletto papa con il nome di Celestino II (1143-1144). Significativa fu la presenza monastica maschile (nel 1126 i monasteri furono dodici); sorsero tra XII e XIII . alcuni monasteri femminili. Con il vescovo Giovanni II (1206/7-1226) si aprì un periodo di grande vitalità, proseguito con i vescovi Matteo (1229-1234) e Niccolò (1265-1279). Dagli anni Trenta del XIII . furono presenti vari ordini mendicanti e si diffusero monasteri femminili damianiti, agostiniani e benedettini. Nel corso del XIII . sorsero le prime confraternite laicali e significativa fu anche la presenza di comunità di penitenti. Tra. XIII e XIV . si svilupparono l’eremitismo rurale e la reclusione volontaria. Nel 1320 qui morì la beata Margherita, legata ai frati predicatori. Nel XIV . si insediarono i gesuati e gli osservanti francescani. Nel 1325 due pievi furono aggregate alla nuova diocesi di Cortona. Nel 1520 otto pievi furono trasferite alla nuova diocesi di Sansepolcro.
III - Età moderna
Una prima opera di attuazione dei decreti tridentini fu condotta dal vescovo Costantino Bonelli (1560-1572), che celebrò due sinodi (1564 e 1568). Nel 1540 fu riconsacrata la cattedrale e nel 1578 fu secolarizzato il capitolo. Nel XVI e XVII . furono fondati conventi di cappuccini, case di oratoriani e di gesuiti e il monastero delle cappuccine, dove visse santa Veronica Giuliani (†1727). Nel 1636 furono trasferiti alle nuove diocesi di Urbania e di Sant’Angelo in Vado i territori della valle del Metauro. Nel 1638 fu eretto il seminario diocesano. Con l’episcopato di Giuseppe Sebastiani (1672-1689) si aprì un periodo di rinnovato impulso pastorale. Dal XVI . crebbero i segni della pietà mariana: la città assunse il titolo di «Città di Maria» nel 1622 e si svilupparono i santuari di Belvedere (1668) e Pietralunga (dopo il 1683). La Madonna delle Grazie nel 1783 fu proclamata patrona della città.
IV - Età contemporanea
Nel 1799 la diocesi fu coinvolta nel moto del «Viva Maria». All’inizio del XIX . i vescovi Francesco A. Mondelli (1814-1825) e Giovanni Muzi (1825-1849) promossero opere caritative e scolastiche sia nella città sia nel territorio, dando vita anche a nuove congregazioni religiose femminili. Dopo l’unità d’Italia la vita religiosa continuò a esprimersi in forme prevalentemente tradizionali. Nel XIX . acquistò particolare rilievo il santuario mariano di Canoscio (1855-1859). Nei primi decenni del XX . significativo fu l’episcopato di Carlo Liviero (1910-1932), che promosse numerose opere sociali e assistenziali e fondò la congregazione delle Piccole ancelle del Sacro Cuore. Nella prima metà del XX . acquistò rilievo il santuario mariano di Petriolo. Nel 1962 e 1984 la diocesi perse le parrocchie geograficamente appartenenti alla Toscana e alle Marche. Già diocesi immediate subiecta, nel 1972 divenne suffraganea di Perugia e dal 1986 di Perugia-Città della Pieve. Tra il 1972 e il 1981 è stata unita a Gubbio nella persona del vescovo Cesare Pagani.
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