Le prime sicure notizie circa l’esistenza della diocesi di Sora risalgono alla fine del V sec., allorché papa Gelasio I (492-496) inviò una lettera al vescovo Ioannes. Dopo il 504 si apre un vuoto nella serie dei vescovi che perdura fino al X sec., essendo dubbia la figura di Valeriano (680). Nel corso del VII . Aquino, centro longobardo del nuovo distretto del Liri, segnava l’estremo confine del ducato longobardo di Benevento verso Roma, finché nel 702 il duca Gisulfo I estese la conquista longobarda a Sora, che da quel momento divenne il caposaldo del ducato sul limite costituito dallo stesso fiume Liri. Alla morte di Landolfo «il vecchio» (843), fondatore della dinastia longobarda capuana, il figlio Pandone prima di farsi signore di Capua tenne il gastaldato di Sora, avanti che fosse invaso dai franchi di Spoleto. Pochi e frammentari sono anche i dati della storia religiosa di questo territorio nel pieno alto Medioevo fino all’XI . Dei quattro vescovi risalenti a quest’ultimo periodo, ben tre (Palombo, Giovanni Marsicano e Roffredo) sono di estrazione monastica, provenendo da Montecassino; Giovanni (†1086) in particolare era stato voluto come vescovo probabilmente dallo stesso abate e cardinale Desiderio di Montecassino. Un contributo notevole alla rinascita spirituale dell’ambiente diocesano di Sora fu offerto da san Domenico di Foligno, che resse dal 1026 fino alla morte (1031) la comunità benedettina da lui fondata a Sora, lasciando una ricca eredità di virtù monastiche e di intenso impegno religioso. Del resto è di origine benedettina anche la chiesa di Santa Maria di Canneto a Settefrati, che ancor oggi insieme alla Madonna della Libera di Aquino è il principale santuario della diocesi. Nell’XI . in particolare le vicende dei gastaldi e conti di Sora si intrecciano con quelle dei potenti conti dei Marsi, mentre la Chiesa romana non esercitò mai su Sora un effettivo potere fino all’anno 1208, allorché papa Innocenzo III ne fece una contea, investendone il fratello Riccardo; poco dopo tuttavia, nel 1221 Federico II poneva fine alla signoria pontificia. I confini dell’antica diocesi di Sora emergono per la prima volta in modo netto dal privilegio di papa Pasquale II (9 febbraio del 1110), trasmesso in copia notarile del 1334; nel tardo Medioevo l’estensione del territorio diocesano si articolava intorno alla valle di Comino, Arpino, Sora, e la valle Roveto in Abruzzo.
II - Dall’età moderna al Vaticano II
Consacrata il 9 ottobre 1155 da papa Adriano IV, la cattedrale di Sora subì l’anno successivo un devastante incendio, al quale nel corso dei secoli seguirono altre vicende e distruzioni che ne ostacolarono la piena ricostruzione. Prima delle diverse trasformazioni alle quali fu sottoposta a partire dal XVII sec., ce ne ha lasciato una descrizione il vescovo Girolamo Giovannelli (1609-1632), al quale si deve appunto l’inventario dei benefici e delle chiese della diocesi, noto come «Libro Verde». Sotto il suo governo ebbero pure inizio i lavori di costruzione del seminario diocesano, ufficialmente fondato il 7 giugno 1563, uno dei primi in Italia, dal vescovo Tommaso Gigli (1561-1577). Tra gli altri che vi si formarono nel corso dei secoli si può qui far menzione del sorano Giuseppe Rosati (1789-1843), primo vescovo di Saint Louis nel Missouri (Stati Uniti d’America), e Ferdinando Taddei, consacrato nel 1926 primo vescovo di Jacarezinho nello stato del Paraná in Brasile. Fonti rilevanti per lo studio delle chiese e del territorio della città e diocesi di Sora tra XVII e XVIII . sono le visite pastorali. In Sora erano presenti cinque parrocchie: la cattedrale, Santa Restituta, San Bartolomeo dove era stato battezzato il futuro cardinale Cesare Baronio (1538-1607), San Giovanni Battista, San Silvestro; quindi tre importanti comunità di regolari: i conventuali nella chiesa di San Francesco, i cappuccini nella chiesa della Madonna degli Angeli, il collegio dei gesuiti con la chiesa di Santo Spirito. Molti degli antichi monumenti storico-religiosi della città e diocesi furono duramente colpiti dal terremoto del 13 gennaio 1915, che fra l’altro provocò il crollo della chiesa di Santa Restituta, seguito l’anno successivo dall’incendio della cattedrale. Il restauro di quest’ultima cominciò già nel marzo del 1916, e fu coronato dalla nuova consacrazione il 21 maggio 1917 da parte del vescovo Antonio Maria Iannotta. Intanto da un secolo ormai (27 giugno 1818) alla diocesi di Sora erano state unite «con pari dignità» quelle di Aquino e Pontecorvo; più recentemente con decreto del 30 settembre 1986 la Congregazione per i vescovi ha stabilito la piena unione delle tre diocesi con l’unico titolo di Sora-Aquino-Pontecorvo.
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Se muestra sólo edificios en relación a los cuales se dispone de una georeferenciación exacta×