Diócesis de Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo
HISTORIA
La titolarità dell’arcidiocesi di Manfredonia- Vieste-San Giovanni Rotondo è di recente istituzione.È del 10 dicembre 2002, infatti, il documento della Congregazione per i vescovi con il quale, alle più antiche sedi di Manfredonia e Vieste, è stata aggiunta la denominazione di San Giovanni Rotondo, centro mondiale della devozione e del culto per san Pio da Pietrelcina, il frate cappuccino del Gargano.
Nel 1979, con la costituzione della provincia ecclesiastica di Capitanata, la Chiesa di Manfredonia, pur conservando il titolo di arcidiocesi, perse il titolo di metropolia, assegnato alla vicina sede di Foggia.
Nel 1986, con il riordino delle circoscrizioni ecclesiastiche italiane, le sedi vescovili di Manfredonia e di Vieste sono state unificate nell’unica arcidiocesi di Manfredonia- Vieste.
Storicamente, la sede episcopale di Manfredonia è legata a quelle che furono le vicende dell’antica Siponto.
A proposito della fondazione della sede vescovile di quest’ultima – importante centro sul mare per le vicende politiche e le relazioni commerciali dell’antica Daunia, fulcro della diffusione del cristianesimo in tutta l’area garganica – se la tradizione orale ne fa risalire l’istituzione al passaggio di san Pietro diretto a Roma nel 54 d.C.
e la consacrazione di Giustino come primo vescovo, è storicamente accertata invece l’esistenza della sede episcopale dal V . quando, cioè, il vescovo Felice di Siponto compare nell’elenco dei partecipanti al sinodo romano del 465.
Di particolare rilevanza è la figura di Lorenzo Maiorano, vescovo fra V e VI sec., in seguito proclamato santo e quindi patrono della città di Manfredonia.
Al suo episcopato è legata l’origine della fondazione del culto micaelico nella grotta di Monte Sant’Angelo, dove alla fine del V . sarebbe apparso l’arcangelo Michele.
Non a caso, uno degli elementi particolarmente importanti per la storia della sede episcopale di Siponto riguarda proprio l’immediata vicinanza con il santuario micaelico, fra i luoghi più frequentati dai pellegrini dell’Occidente latino nell’alto Medioevo.
Alla fine del VI . le fonti ricordano i vescovi Felice II e Vitaliano, ambedue eletti durante il pontificato di Gregorio Magno.
Nel 649 è attestata la partecipazione del vescovo Rufino al concilio lateranense indetto da papa Martino I.
Dalla metà dell’VIII sec., la sede episcopale di Siponto e il santuario di Monte Sant’Angelo furono annessi alla diocesi di Benevento.
Ottenuta l’autonomia dalla Chiesa beneventana da papa Alessandro II agli inizi dell’XI . (1034?), la diocesi di Siponto fu elevata a sede arcivescovile.
Il primo metropolita fu l’arcivescovo Alberto (1100- 1116) e suo suffraganeo divenne Lorenzo (1101-1127), vescovo di Vieste.
Con il declino di Siponto, provocato dall’impaludamento del territorio e dal fenomeno del bradisismo, in età sveva, nelle immediate vicinanze dell’antico centro, sorse Manfredonia – il cui toponimo deriva da Manfredi, figlio di Federico II – dove nel 1258 fu trasferita la sede episcopale.
L’unica testimonianza della originaria sede vescovile di Siponto, a tutt’oggi, è rappresentata dal santuario di Santa Maria Maggiore, conosciuto con il titolo di Santa Maria di Siponto, antica cattedrale consacrata nel 1117 da papa Pasquale II e riconsacrata nel 1675 dal domenicano Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo fino al 1680 e dal 1724 papa con il nome di Benedetto XIII.
Oltre all’Orsini, la storia dell’arcidiocesi annovera anche la figura di Giovanni Maria del Monte, arcivescovo fra il 1515 e il 1544, dal 1550 eletto papa con il nome di Giulio III.
La costruzione del seminario (1598), a Manfredonia, si deve al vescovo Domenico Ginnasio (1586-1607), cardinale dal 1599.
Dal 1754, la struttura ospitò il collegio degli Scolopi.
La vita ecclesiale della città di Manfredonia fu caratterizzata inoltre dalla incisiva presenza degli ordini religiosi: domenicani (1299), conventuali (1348), celestini (1350), cappuccini (1571), osservanti (1648).
Solo il convento di Santa Maria delle Grazie, affidato ai minori osservanti, fu lasciato aperto dopo la soppressione degli ordini religiosi avvenuti con i napoleonici nei primi anni del XIX . In età moderna, a Manfredonia e nell’intero territorio dell’arcidiocesi, fu proprio la molteplicità degli ordini religiosi, con l’organizzazione di conventi e chiese e con le multiformi istituzioni di natura spirituale, economica e assistenziale, a rappresentare l’esempio più vitale di quel rinnovamento controriformistico che favorì, successivamente, nei confronti della società locale, l’azione di sostegno, di soccorso e di solidarietà sviluppatasi con le confraternite.
Se l’arcidiocesi, nel XVI sec., contava solo cinque confraternite, tra il XVII e la prima metà del XIX . i sodalizi furono circa cento, ridimensionati, nel secolo successivo, a trentasette.
Non mancarono, oltre all’apporto dei diversi ordini religiosi, contributi e impulsi alla fondazione di associazioni laicali anche da parte di ecclesiastici e di nobili, di professionisti e di artigiani, di contadini e di commercianti, in quest’ultimo caso, specie di facoltosi pescatori.
Con il concordato firmato nel 1818 da Ferdinando I e Pio VII, alla arcidiocesi di Manfredonia fu assegnata in amministrazione apostolica perpetua la chiesa di Vieste, già suffraganea.
Nel 1855, in occasione della costituzione dell’arcidiocesi di Foggia, parte del territorio fino a quel momento appartenuto alla Chiesa sipontina fu trasferito alla nuova sede foggiana.
Dal punto di vista pastorale il Novecento, nell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste, è stato caratterizzato dalle figure degli arcivescovi Pasquale Gagliardi (1897-1929), incisivo per le sue numerose lettere pastorali, Andrea Cesarano (1931-1969), che fra il 1935 e i primi anni Sessanta favorì l’istituzione di scuole e collegi per la gioventù, e Valentino Vailati (1970-1990), che ha guidato la sede arcivescovile fra gli anni Settanta e Novanta, in un periodo storico contrassegnato da profonde trasformazioni ecclesiali e sociali.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale, con le sue tragiche conseguenze, impegnò la Chiesa locale in una profonda azione tesa alla tutela della popolazione.
Dal 9 al 26 settembre 1943, durante l’occupazione tedesca, nel centro diocesi, fu il fermo e deciso intervento del vescovo Cesarano, offertosi in ostaggio, a evitare la fucilazione di numerosi prigionieri.
Furono questi gli eventi che condizionarono, nell’arcidiocesi, gli anni di un difficile dopoguerra, ma che la sintonia tra il vescovo e le file dell’Azione cattolica diocesana permise, nonostante la carenza di mezzi e di strumenti, di affrontare, risollevando le sorti di una popolazione provata dagli eventi bellici.
Importanti centri devozionali e cultuali dell’arcidiocesi sono il santuario garganico di Monte Sant’Angelo dedicato all’arcangelo Michele, tra i più celebri santuari d’Italia e d’Europa, la cui fondazione, secondo la tradizione, è legata alle tre apparizioni dell’arcangelo (8 maggio 490-29 settembre 492 e 493) sul monte Gargano, riportate in due opere agiografiche, il Liber de apparitione Sancti Michaelis in monte Gargano, conosciuto anche come Apparitio, e la Vita Laurentii episcopi Sipontini, legata all’episcopato del vescovo Lorenzo Maiorano (492 circa); il santuario di San Leonardo, nelle immediate vicinanze della città di Manfredonia, fondato nel XII . dai canonici regolari di sant’Agostino, successivamente affidato all’ordine dei cavalieri teutonici che lo abbandonarono nel XVIII sec., è stato riaperto al culto nel 1950; il santuario di Santa Maria di Pulsano, a otto chilometri da Monte Sant’Angelo, fondato da san Giovanni da Matera dopo il 1129, che rappresenta l’unica testimonianza di una congregazione religiosa – la congregazione benedettina dei pulsanesi – sorta in Capitanata; la chiesa, con l’annesso convento cappuccino, di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, residenza di san Pio da Pietrelcina tra il 28 luglio 1916 e il 23 settembre 1968 (giorno della sua morte) e per questo meta di pellegrinaggi tra i più frequentati a livello mondiale, costruita nel 1540 per volontà di Ludovico da Fossombrone, padre generale dell’ordine, nei pressi della quale sorgono la Casa Sollievo della Sofferenza, il centro ospedaliero voluto da san Pio, e la nuova chiesa dedicata al santo frate cappuccino del Gargano, realizzata su progetto dell’architetto Renzo Piano.
Oltre a Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, il territorio dell’arcidiocesi comprende la zona garganica con i comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, le Isole Tremiti, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Zapponeta.
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Diócesis de Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo
Chiesa di San Lorenzo Maiorano
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La facciata della cattedrale di San Lorenzo Maiorano a Manfredonia -
Veduta dell’aula dall’ingresso -
Il presbiterio -
L’icona della Madonna di Siponto, fine XI sec.
Diócesis
FUENTE
Le diocesi d'Italia, a cura di L. Mezzadri, M. Tagliaferri, E. Guerriero, Torino, San Paolo edizioni, 2007-2008, 3 volumi.