L’abbazia di Brugnato, fondata con ogni probabilità da monaci di Bobbio, protetta e favorita dai sovrani longobardi, fu eretta diocesi suffraganea di Genova il 27 maggio 1133 con la bolla Quemadmodum Sedes da papa Innocenzo II, che raccolse nella nuova istituzione tutte le chiese possedute dall’abbazia intorno a sé, nei suoi castelli e nei suoi centri abitati. L’organismo che nacque, comprendente una trentina di parrocchie, era privo di continuità territoriale. L’erezione della diocesi di Brugnato si inquadra nelle iniziative di Innocenzo II, vigorosamente caldeggiate da Bernardo di Chiaravalle, volte a pacificare la rivalità esistente tra le Repubbliche di Pisa e Genova. La creazione della nuova diocesi inoltre offriva una risoluzione ai vivaci contrasti giurisdizionali che opponevano il vescovo di Luni all’abate di Brugnato. Presto tuttavia l’episcopato brugnatese dovette scendere a patti con il comune di Genova: alla data della prima convenzione nota tra le due istituzioni (1179) è possibile fare risalire l’inizio della disgregazione dell’antica sovranità abbaziale passata in seguito al vescovo. Quando nel 1239 Gregorio IX istituì la diocesi di Noli, volle che fosse retta dal vescovo di Brugnato, Guglielmo. Nel 1245 Innocenzo IV separò le due diocesi lasciando al vescovo Guglielmo la facoltà di scegliere quale sede mantenere e il vescovo preferì Brugnato, rimanendo tuttavia ancora amministratore apostolico di Noli sino al 1248. Con la morte del vescovo Sorleone Fieschi (1301) si acuì la crisi del potere temporale dell’episcopato brugnatese: i vescovi furono costretti, per difendere la propria stessa sicurezza personale, a risiedere in Pontremoli, dove in parte godevano di giurisdizione. Pontremoli rimase la sede preferita dai vescovi di Brugnato ancora per tutto il XV . Gherardo Spinola (1321-1340) fu l’ultimo vescovo eletto dal capitolo della cattedrale. Filippo Sauli, vescovo di Brugnato tra il 1512 e il 1528, riformò il capitolo, elevando a sei il numero dei canonici e, il 10 marzo 1519, permutò con l’arcivescovo di Genova la parrocchia di Castiglione Chiavarese e altre limitrofe, ottenendo in cambio quella di Sestri Levante e altre vicine. Da allora i vescovi di Brugnato trascorsero generalmente metà dell’anno in Sestri Levante. Con la bolla In suprema beati Petri Cathedra del 4 luglio 1787 Pio VI istituì la diocesi di Pontremoli, smembrando tre parrocchie dalla diocesi di Brugnato. Alla morte del vescovo Luca Solari (1810), la diocesi di Brugnato fu retta da un vicario capitolare sino al 1815, quindi sino al 1820 dall’arcivescovo di Genova Giuseppe Spina in qualità di amministratore apostolico. Con la bolla Sollicita quam pro apostolici del 25 novembre 1820, la diocesi di Brugnato fu infine unita aeque principaliter alla diocesi di Luni-Sarzana, seguendone le vicende. Il 30 settembre 1986 è stata unita alla diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato. A Pontremoli aveva sede un convento di agostiniane, a Brugnato uno di padri francescani (sino al 1842), cui successero i passionisti tuttora presenti. A Sestri Levante furono attivi i padri domenicani e, sino a oggi, i cappuccini. Ad essi si sono recentemente aggiunte le Maestre pie (1829) e gli oblati di Cristo Re.