Il complesso chiesastico di San Domenico è inserito nella fitta trama del centro Storico di Iglesias, nell'isolato definito da via Eleonora, via Cavallotti e Piazza Fenza, ai piedi del colle di Salvaterra. Il prospetto medievaleggiante in pietra di trachite locale della Chiesa è armoniosamente inserito nella cortina edilizia delle case a schiera di via Cavallotti anche grazie alla mediazione della breve facciata del locale accessorio sul lato sinistro e della facciata dei locali delle pertinenze sul lato destro.
Sul lato di via Eleonora la facciata posteriore del complesso è semplicemente intonacata e comprende, quasi senza soluzione di continuità, la sagrestia, il retro del presbiterio riconoscibile dalla coppia di monofore archiacute e dal fianco del campanile a vela che si erge oltre la terminazione orizzontale e il retro dell'adiacente cappella laterale a cupola.
Lo spazio interno, articolato mediante una navata unica sulla quale si affacciano due cappelle per lato, dalla struttura non omogenea, risente della demolizione della cappella presbiteriale oltre il suo arco di accesso (che sopravvive, tamponato), effettuata tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento per allargare la retrostante via Eleonora, che conduce all'abitato di Fluminimaggiore. Tale riduzione ha comportato la chiusura dell'arcone del presbiterio di cui rimane visibile l'archivolto in pietra a lacunari scolpiti.

• Pianta
  • L'impianto planimetrico è caratterizzato dall'aula della Chiesa con ai lati il corpo delle cappelle principali a sinistra e le pertinenze parrocchiali oltre le brevi cappelle a destra. Tale ripartizione in pianta si riflette nella scansione del fronte principale su via Cavallotti e meno sul fronte opposto di via Eleonora.
• Coperture
  • La Chiesa di San Domenico presenta un impianto ad aula unica coperta da volta a sesto acuto intonacata su arconi diaframma trasversali in pietra a vista affiancata da due cappelle profonde sul lato di sinistra, coperte rispettivamente a volta a botte a tutto sesto e volta a padiglione, e due cappelle poco profonde sul lato di destra, delle quali una dall'aspetto rupestre e l'altra poco profonda.
• Pavimenti e pavimentazioni
  • Realizza nel 1997 con lastre di trachite chiara poste in diagonale.
• Impianto strutturale
  • Muratura portante in pietra intonacata e struttura ad arco a sesto acuto per il sostegno della volta di copertura.
• Elementi decorativi
  • La facciata presenta un portale inquadrato da colonne corinzie ed architrave, sormontato da un arco trilobato in cui si apre una piccola finestra, ai lati altre due colonnine sostengono un piccolo timpano. Il cornicione orizzontale della facciata della Chiesa, sul quale poggia la merlatura a denti di sega, è quasi in linea con la terminazione piana dell'edificio pertinenziale.
• Arredi
  • Nessun arredo di particolare valore.

• 1610 ‐ 1613 (costruzione intero bene)
  • L’edificio sorse a partire dal 1610 su iniziativa dell’iglesiente Nicolò Canavera, che, all’epoca vescovo di Alghero, volle far ricostruire a proprie spese, sul sedime della più antica chiesa della Santissima Trinità, una nuova struttura recante la medesima intitolazione. Seguiti per conto del Cavanera dal canonico Melchiorre Fença, i lavori furono affidati ad un gruppo di professionisti cagliaritani (Julia’ Taris, Pere Juan Pintus, Salvador Spada, Antonio Frigido, Sebastia Cau), a cui si aggiunse Joan Fença, di Iglesias. La chiesa fu affidata nel 1613 ai padri domenicani, che la dedicarono al fondatore del proprio ordine.

• presbiterio ‐ intervento strutturale (1997)
  • Fu rimossa la precedente configurazione con altare addossato e balaustra e realizzato nuovi elementi in marmo con adeguamento.