Beni architettonici
- Vernio (PO)
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Parrocchia di San Michele a Sasseta
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Diocesi
Prato
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Regione ecclesiastica
Toscana
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Ambito culturale
- maestranze pratesi (costruzione)
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di San Michele
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La chiesa presenta un'articolata struttura in cemento armato rivestito in pietra, con poche aperture, e abside poligonale. Vi si conserva una bella tavola con l'Annunciazione, san Michele, san Francesco e il conte Bardi con la figlioletta (1585 circa), dell'Empoli, proveniente dalla distrutta chiesa di Poggiole. Nella chiesa è stato collocato in via definitiva il grande "Crocifisso Bianco" di Emilio Farina, che aveva coperto la cappella maggiore del Duomo di Prato durante il restauro degli affreschi del Lippi (2001-2007).
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- Pareti esterne
- Lachiesa sorge su un terreno in forte pendenza ed è raggiungibile da una scalinata o da una strada che sale fino al sacrato davanti all'alta facciata a capanna. La precede un portico su pilastri in pietra. Alla zona posteriore, a destra, si appoggia il campanile fornato da due setti che lasciano al centro lo spazio per la cella. La zona absidale ha struttura poligonale.
- Interno della chiesa
- All'interno l'ampia navata ha copertura piana sorretta da travi nervate in cemento armato; due piccole cappelle precedono il presbiterio, chiuso da una balaustra rivestita in marmo; il presbiterio poligonale è arricchito dal grande Crocifisso "Christus fons vitae".
- Pareti esterne
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- 1136 ‐ 1954 (preesistenze carattere generale)
- La località di Sasseta, ricordata per documenti fino dal 1136, apparteneva ai conti Alberti. Fece quindi parte del feudo Bardi di Vernio e nel 1338 viene ricordata insieme col castello di Vernio come «populus Sancte Mariae de Sasseta». Formata da poche case, si sviluppò dalla fine dell'Ottocento dopo la costruzione della strada da Vernio a Montepiano. Nel 1954 la località fu eretta in parrocchia, separandone il territorio dalla propositura di San Quirico di Vernio.
- 1954 ‐ 1958 (committenza costruzione)
- La chiesa di San Michele a Sasseta fu costruita tra il 1954 e il 1958 in sostituzione della vicina parrocchiale di Poggiole, distrutta, nel 1944, da eventi bellici. La nuova chiesa assunse il titolo dell'antica chiesa di Poggiole e ne ereditò i beni. Come ricorda una lapide murata all'interno della chiesa, la costruzione fu finanziata dal Ministero dei Lavori Pubblici. La consacrazione avvenne il 6 luglio 1958.
- 1975 ‐ 1975 (passaggio di diocesi intero bene)
- Nell'ottobre del 1975, nel quadro di una revisione dei confini di alcune diocesi toscane, la Sacra Congregazione dei Vescovi separò da Pistoia, annettendole alla diocesi di Prato, le parrocchie (12) dei comuni di Cantagallo e Vernio. Anche la parrocchia di Sasseta venne a far parte della Diocesi di Prato
- 2008 ‐ 2008 (committenza abside)
- Il 5 luglio 2008, un'opera d'arte contemporanea, imponente per dimensioni e affascinante per significati, il «Ponteggio d’artista», creato nel 2000 dal vicentino Emilio Farina per un'esigenza temporale precisa - celare il cantiere di restauro degli affreschi di Filippo Lippi nella cappella maggiore del Duomo di Prato (2001-2007) - è stata collocata in via definitiva nella chiesa di San Michele a Sasseta. Il grande dipinto FONS VITAE CHRISTUS (Cristo fonte della vita), realizzato con terre colorate su tavole, ha vitalizzato la nuda ampiezza dell’abside della chiesa, ed è stato chiamato il Cristo Bianco della Valle: Cristo “vive” nella Valle del Bisenzio; la Valle “vive” nel Cristo.
- 1136 ‐ 1954 (preesistenze carattere generale)
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- altare ‐ intervento strutturale (1975)
- distaccata la mensa dell'altare maggiore dal dossale
- altare ‐ intervento strutturale (1975)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Prato)