Beni architettonici
- Prato (PO)
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Parrocchia di Santa Maria a Cafaggio
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Diocesi
Prato
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Regione ecclesiastica
Toscana
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
parrocchiale
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Denominazione principale
Chiesa di Santa Maria
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La chiesa di S. Maria a Cafaggio nell’alto medioevo fu pieve con nome di plebs S. Marie de Lecore, ed è menzionata nel privilegio, del febbraio 998, di Ottone III al vescovo Antonino di Pistoia. Nel XII secolo fu declassata a semplice cappella, e posta alla dipendenza della pieve di San Giusto. Nel 1647 fu restaurata a cura dello spedale della Misericordia di Prato, patrono della chiesa. L'edificio attuale è stato modificato esternamente nel 1952 su progetto dell’arch. Raffaello Franci, realizzando la modestissima facciata in travertino e intonaco (dal quale emergono poche tracce del filaretto medievale).
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- Elementi decorativi
- La chiesa ha una pianta a croce latina; la navatella, con copertura a capriate lignee, ha due altari laterali simili, a edicola, conclusi da trabeazione rettilinea (quello di sinistra è datato 1646). Sulla parete destra è un ampio resto di affresco staccato con l’Ultima Cena (oltre a frammenti di una Lavanda dei piedi e forse di una Madonna della Misericordia), opera di un arcaizzante pittore pratese della II metà del Duecento. Sulla parete opposta è un altro frammento con la testa di un Santo (forse Antonio), della fine del XIV secolo, recuperato come il precedente dalle pareti della chiesa.
- Elementi decorativi
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- 998 ‐ 998 (committenza carattere generale)
- Il toponimo Cafaggio, di chiara origine longobarda, nell’alto medioevo era compreso entro un vasto territorio denominato Lecore, che da Prato si estendeva fino al Poggio a Caiano. Era sede della pieve denominata plebs S. Marie de Lecore, menzionata nel privilegio, del febbraio 998, di Ottone III al vescovo Antonino di Pistoia. Intorno all’XI secolo prosperava nella zonala località detta Cafagium Pauli. La denominazione, prima ristretta ad un cafaggio (gahagi con il significato di area recintata) e ai terreni attigui entro la villa di S. Maria a Lecore, si estese alla villa stessa che divenne la villa di Cafaggio. La chiesa di S. Maria di Lecore o di Cafaggio, già nel XII secolo era stata declassata a semplice cappella, e posta alla dipendenza della pieve di San Giusto.
- 1646 ‐ 1647 (committenza altari maggiore e laterali )
- Nel 1646-1647 la chiesa fu restaurata a cura dello spedale della Misericordia di Prato, patrono della chiesa. Fu ricostruita la copertura a capriate lignee, e furono realizzati i due altari laterali simili, a edicola, conclusi da trabeazione rettilinea (quello di sinistra è datato 1646). L'altare a edicola, secentesco, ha timpano interrotto al centro da cartiglio, e ospita un dipinto su tela con l'Annunciazione (derivato dal celebre affresco del santuario fiorentino della Santissima Annunziata), opera di un pittore fiorentino del XVII secolo (con alcuni rifacimenti più tardi).
- 1952 ‐ 1952 (committenza facciata e coro)
- La facciata, prospiciente la piazzetta Marino Olmi, è stata modificata con gli interventi proposti nel 1952 dall’arch. Raffaello Franci. Le due piccole cappelle che formano la tribuna vennero realizzate insieme alla modifica della facciata. Anche il coro, con copertura a crociera, è frutto dell’ampliamento del 1952.
- 998 ‐ 998 (committenza carattere generale)
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- altare ‐ aggiunta arredo (1970)
- Verso gli anni '70 del XX secolo, al centro del presbiterio fu aggiunto l'altare, realizzato su volute e mensa in pietra arenaria, provenienti dall'altare demolito della vecchia Compagnia del SS. Sacramento, per la celebrazione della messa "verso il popolo".
- altare ‐ aggiunta arredo (1970)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Prato)