Beni architettonici
- Dalmine (BG)
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Parrocchia di San Giuseppe
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Diocesi
Bergamo
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Regione ecclesiastica
Lombardia
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Giorgio
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la chiesa di S. Giorgio si presenta circondata da un ampio spazio di sagrato, ed è sopraelevata di circa un metro rispetto alla quota della strada e per questo motivo la sua presenza acquista anche maggior rilievo. L’accesso principale è dalla via Cavour, ove mediante cancello in ferro a due ante inerite nella recinzione, immette in un giardino con al centro vialetto in ciotoli ed ai lati 2 aiuole. Si perviene così al termine del vialetto ad un ripiano, dal quale dipartono due rampe di scale che con nove gradini ciascuna portano alla quota del sagrato della chiesa. Un muro realizzato in borlanti di fiume disposti a lisca di pesce contiene questo dislivello e su di un piedistallo in muratura, la statua della Madonna, con le sue braccia aperte sembra invitare chi viene dal giardino ad accedere alla casa del Signore. La chiesa seicentesca nelle sue linee è molto semplice. E’ orientata liturgicamente; ha la facciata liscia protetta dalle due fale di gronda in legno. Un portale in pietra arenaria, presenta sull’architrave le tracce di uno stemma gentilizio con buona probabilità appartenente alla famiglia Camozzi. Sopra il alto una finestra semicircolare, con vetrata a curli piombati, da luce alla navata. Internamente la chiesa si presenta a navata unica suddivisa in due campate da un arco in muratura che regge l’orditura del tetto. Il presbiterio è di poco più stretto della navata, ha pianta quadrata coperto con volta a crociera: tre finestre lo illuminano sui lati nord sud ed est. Ai lati del presbiterio sono stati collocati due affreschi riportati, raffiguranti a sinistra la Madonna con il Bambino seduta in trono con ai lati S. Antonio Abate e S. Rocco, mentre a destra l’affresco raffigurante S. Antonio Abate, S. Rocco e S. Bernardo. A sud del presbiterio, una porta immette nella sagrestia. Da quest’ultima si accede al piccolo campanile che reca in sommità un concerto di tre campane.
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- Impianto strutturale
- edificio in muratura continua
- Pianta
- chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di un gradino, presenta pianta quadrata
- Coperture
- tetto a due falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi
- Pavimenti e pavimentazioni
- il sagrato è pavimentato con borlanti di fiume disposti a lisca di pesce. Internamente la chiesa presenta un pavimento realizzato con piastrelle in cotto
- Impianto strutturale
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- 1155 ‐ 1155 (parrocchialità carattere generale)
- il primo dato storico rintracciabile è contenuto nella Bolla di Adriano IV Pontefice in favore del prevosto di S. Giovanni di Pontirolo datata 23 giugno 1155. La bolla enumera le terre sulle quali il prevosto di Pontirolo esercita il diritto di decima, cioè i Paesi e le Chiese che fanno parte della sua pieve e fra queste c'è a Dalmine la chiesa di S. Giorgio
- 1566 ‐ 1566 (parrocchialità carattere generale)
- durante la visita pastorale il Cardinale Borromeo visitò anche la chiesa di S. Giorgio in Dalmine, che faceva parte della parrocchia di S. Andrea allora assoggettata alla pieve di Pontirolo, sopra la quale esercitavano la loro giurisdizione gli arcivescovi di Milano. Nella cronaca della visita si dice che l’oratorio di S. Giorgio minacciava rovina e non vi si celebrava. Vi era un chiericato che era goduto dal priore del convento di S. Leonardo in Bergamo. La dote del chiericato era abbastanza rilevante: 102 pertiche di terreno
- 1576 ‐ 1576 (parrocchialità carattere generale)
- nel 1576 la semplice chiesa di S. Giorgio in Dalmine è di nuovo visitata da un messo dell’arcivescovo Borromeo. Si trattava del visitatore Apostolico Gerolamo Ragazzoni, vescovo titolare di Famagosta e successivamente di Bergamo. Nello spazio di tempo intercorso tra la prima e la seconda visita, si era certo provveduto a dare esecuzione ai decreti dell’arcivescovo concernenti la restaurazione della chiesa e la regolarità delle funzioni di culto
- 1598 ‐ 1598 (parrocchialità carattere generale)
- in un ulteriore visita fatta il 7 aprile 1598 da mons. Ottaviano Ferrero Abiati, arciprete della metropolitana di Milano, si ha una descrizione della chiesa: la chiesa non è consacrata e abbastanza ampia. L’altare è consacrato, c’è la pietra sacra. Dietro l’altare c'è un quadro dipinto con immagini di Santi. Nel presbiterio c’è una finestra verso mezzogiorno chiusa con spranghe di ferro e munita di tela. Ai fianchi dell’altare c’è una panchetta per sedere. Esso è chiuso con balaustre, all’altare si accede per mezzo di due gradini di legno. Le pareti sono dipinte con figure. Nella parte meridionale c’è pure una finestra. Appoggiato alla parete c’è un campaniletto con una campana. Nella chiesa vi sono due sepolcri non eseguiti nella prescritta forma, nei quali vengono seppelliti i cadaveri
- 1650 ‐ 1650 (ampliamnto intero bene)
- la chiesa viene ampliata secondo un progetto approvato dal Cardinal Monti, acquisendo così le dimensioni che conserva tutt’oggi
- 1752 ‐ 1752 (parrocchialità caratere generale)
- in un cabreo eseguito da Giovanni Bettelli di Bergamo per conto dell’abate di Dalmine don Angelo Maffetti, si nota ancora la mancanza della sagrestia e la presenza di finestre rettangolari nelle campate e nel presbiterio
- 1784 ‐ 1784 (passaggio di proprietà intero bene)
- seguito ad accordi intervenuti tra l’Imperatore d’Austria Giuseppe II e la Repubblica Veneta in cui si stabiliva che i confini delle diocesi dovessero coincidere con quelli delle provincie, si verifica il trapasso della parrocchia di Sforzatica e conseguentemente Dalmine dalla diocesi di Milano a quella di Bergamo
- 1787 ‐ 1787 (passaggio di proprietà intero bene)
- il Governo della Repubblica Veneta vende ad Ambrogio Camozzi i beni posti in Dalmine che erano di ragione della soppressa canonica di S. Spirito di Bergamo dei Canonici lateranensi
- XIX ‐ 1813 (costruzione sagrestia)
- antecedente al 1813 è la costruzione della sagrestia, individuabile nella mappe del Catasto Napoleonico
- 1910 ‐ 1910 (parrocchialità carattere generale)
- in questo periodo la chiesa veniva usata come cappella privata della famiglia Danieli Camozzi
- 1931 ‐ 1931 (parrocchialità carattere generale)
- viene inaugurata la chiesa parrocchiale di Dalmine intitolata a S. Giuseppe e pertanto, S. Giorgio perde la funzione sino ad ora svolta
- 1939 ‐ 1940 (restauro intero bene)
- la chiesa viene venduta alla società Dalmine insieme ai terreni ammessi e nel 1939 viene completamente restaurata. In particolare viene realizzata l’intercapedine esterna, viene rifatto il pavimento e la copertura, inoltre viene completata la finitura delle facciate. Viene anche sistemata l’aa esterna. Nel 1940, il vescovo Bernareggi, consacra tre nuove campane
- 1155 ‐ 1155 (parrocchialità carattere generale)
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- altare ‐ aggiunta arredo (1987-1997)
- secondo le direttive dettate dal concilio vaticano II, viene posizionato un altare rivolto verso il popolo. Il nuovo arredo è realizzato in marmo e lastra di rame sbalzato
- altare ‐ aggiunta arredo (1987-1997)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Bergamo)