la chiesa orientata liturgicamente con l’abside ad est, è anticipata da un sagrato pavimentato in asfalto. La facciata è tutta in pietra a vista, con il corpo centrale leggermente avanzato, in cui è posto l’ingresso in pietra rialzato di due gradini. Sopra l’ingresso è posta una finestra tripartita. Il corpo centrale è concluso da gronda orizzontale e manto in coppi, sopra il quale è posta una croce in pietra. L’edificio è completato da una copertura a due falde con gronda in cemento. L’interno è diviso da esili paraste su cui si appoggiano le arcate a tutto sesto che scandiscono la navata in sette campate. La navata è coperta da volta a botte.
Nella prima campata, addossati alla controfacciata, è il Fonte Battesimale a sinistra e l’edicola con la statua della Madonna a destra. Nella seconda campata a sinistra e a destra sono posti i confessionali. Nella terza campata è presente a sinistra la statua di S. Giuseppe con bambino. Nella quarta campata è presente a sinistra la statua di S. Barbara e a destra quella della Madonna Immacolata. Nella quinta campata sono posti gli ingressi laterali. Nella sesta campata sono posti due altari dedicati a sinistra al S. Cuore e a destra alla Madonna della Vittorie. Nella settima campata sono posti gli ingressi che conducono a sinistra all’esterno della chiesa e a destra alla sagrestia. Il presbiterio è rialzato di tre gradini è coperto da volta a botte. Il coro è coperto da volta a botte. Un ingresso posto a destra del presbiterio immette in un vano scala che conduce ad una tribuna soprastante

• Impianto strutturale
  • edificio in muratura continua
• Pianta
  • chiesa a navata unica con pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di tre gradini presenta anch'esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare
• Coperture
  • tetto a falde con struttura portante in legno
• Campane
  • il concerto di campane in "la b. gentile" fuso dalla ditta Pruneri nel 1872, dopo la spoliazione bellica viene reintegrato dalla ditta Cavallini con la fusione delle due campane più piccole che furono consacrate dal vescovo Adriano Bernareggi il 5 novembre 1950

• 1936 ‐ 1936 (parrocchialità carattere generale)
  • la parrocchia di San Marco evangelista in Pieia San Marco venne eretta per divisione dalla chiesa matrice di San Michele arcangelo in Torre de’ Busi, con decreto del vescovo Adriano Bernareggi in data 20 novembre 1936
• 1937 ‐ 1938 (costruzione intero bene)
  • costruzione della nuova chiesa con la posa della prima pietra avvenuta per mano il 18 luglio il protonotario apostolico Vincenzo Cavadini benediceva la prima pietra della nuova chiesa che sorse sull'area dell'antica cappella
• 1938 ‐ 1938 (parrocchialità carattere generale)
  • consacrazione della chiesa e dei suoi tre altari per mano del vescovo Adriano Bernareggi, riponendo nell'altare maggiore le reliquie dei santi Marco e Alessandro
• 1940 ‐ 1940 (parrocchialità carattere generale)
  • a chiesa di Pieia risultava censita sotto la duplice invocazione ai Santi Marco evangelista e Santa Maria delle Vittorie

• altare ‐ aggiunta arredo (1985-1995)
  • in ottemperanza alle direttive dettate dal Concilio Vaticano II, viene posizionato al centro del presbiterio un altare rivolto verso il popolo. L'arredo è realizzato in pietra