Beni architettonici
- Modena (MO)
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Parrocchia di Santa Maria Assunta
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Diocesi
Modena - Nonantola
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Regione ecclesiastica
Emilia Romagna
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
confraternale
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Denominazione principale
Chiesa di San Giovanni Battista decollato
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La chiesa di San Giovanni Battista si affaccia sulla via Emilia, sul versante occidentale del centro della città. E’ caratterizzata da facciata a capanna di stile classico, dietro la quale si innesta un corpo ellittico concluso da abside semicircolare. I paramenti esterni sono in mattoni a faccia vista. La facciata è scandita da quattro lesene poggianti su basamenti; al centro, il portale è sovrastato da lapide centinata inserita entro incorniciatura in muratura. Il motivo delle lesene si ripete anche nelle fiancate incurvate. Al centro si eleva il tiburio cilindrico, segnato da contrafforti sagomati, e sovrastato da lanterna. Sul fianco destro, verso l’abside, è inserito un basso campanile. L’interno presenta un’aula principale di forma ellittica, preceduta da atrio d’ingresso con tribuna per l’organo, e conclusa dal presbiterio e dall’abside semicircolare. Ai lati dell’aula ellittica si aprono due cappelle, e, ai quattro angoli, ampie nicchie con copertura semisferica. Nella nicchia di sinistra verso il presbiterio, è collocato il Compianto su Cristo morto di Guido Mazzoni formato da otto statue in terracotta. Il presbiterio è preceduto da balaustra marmorea; ai lati dell’altare maggiore si trovano la sagrestia, sulla destra, e locali di servizio, sulla sinistra. Le pareti sono tinteggiate in toni di giallo ocra chiaro, il pavimento è in cotto, con un gradino di sopraelevazione nel presbiterio.
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- Coperture
- Struttura di copertura in legno, con travi e travetti, tavelle in laterizio e manto in coppi tradizionali.
- Impianto strutturale
- La chiesa è caratterizzata da facciata a capanna di stile classico, dietro la quale si innesta un corpo ellittico concluso da abside semicircolare. L’interno presenta un’aula principale di forma ellittica, preceduta da atrio d’ingresso con tribuna per l’organo, e conclusa dal presbiterio e dall’abside semicircolare.
- Pavimenti e pavimentazioni
- Pavimentazioni interne in cotto.
- Struttura
- Struttura portante in muratura laterizia. esternamente lasciata a vista e internamente intonacata e tinteggiata, orditura primaria e secondaria della copertura in legno, manto in coppi laterizi.
- Coperture
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- sec. XII ‐ sec. XV (preesistenza carattere generale)
- La chiesa di San Giovanni Battista ricevette questa intitolazione soltanto nel 1774, mutando quella originaria di San Michele arcangelo. Con quest’ultimo titolo la chiesa si trova menzionata nei documenti per la prima volta nel 1190, il che non esclude naturalmente la possibilità di una fondazione più antica. E’ citata nei cataloghi delle chiese modenesi del XIII, XIV e XV secolo come filiale della lontana Pieve di Cittanova. Era chiesa parrocchiale e dava nome a una cinquantina, ovvero circoscrizione, della città. Aveva orientamento liturgico, con la facciata rivolta a Est e il fianco destro sulla via Emilia.
- 1532 ‐ 1717 (preesistenza carattere generale)
- Nel 1532, a causa di un crollo del soffitto, la chiesa di San Michele rimase chiusa per quattro anni; i lavori di riattamento si fecero soltanto nel 1536, quando con l’occasione l’altare venne spostato sul lato opposto, e la chiesa venne riconsacrata dal vescovo Morone. Nel 1682 fu fondata in essa l’Unione dell’Arte dei Calzolai e fu costruito un altare dedicato ai santi Crispino e Crispiniano, loro patroni. Nel 1717 dai Partiti comunali impariamo che era presente entro la chiesa un ammasso di pietre, segno dello stato di trascuratezza in cui giaceva la chiesa.
- 1723 ‐ 1739 (costruzione intero bene )
- Nel 1723 si decise di abbattere l’antica chiesa di San Michele e di ricostruirla ex novo, di poco spostata verso Ovest e con la facciata rivolta sulla via Emilia; si tratta del fabbricato ora esistente. La prima pietra fu posta il 10 settembre 1723, alla presenza del duca Rinaldo. Il progetto era del padovano Girolamo Frigimelica, architetto e letterato, che si era trasferito a Modena l’anno precedente per svolgere presso la corte ducale varie mansioni; egli scelse per la nuova chiesa una pianta centrale, adottata anche per altre chiese costruite a Modena in quegli anni (S. Giorgio, S. Eufemia, S. Carlino rotondo). I lavori si poterono dire conclusi nel decennio successivo, con l’inaugurazione dell’altare maggiore, nel 1737, e la posa di paletti davanti alla facciata nel 1739.
- 1774 ‐ 1777 (informazioni storiche carattere generale )
- Un importante cambiamento avvenne nel 1774: la parrocchia di San Michele viene trasferita nella vicina chiesa di Sant’Agostino; la chiesa, insieme alla sua canonica, viene assegnata dal duca alla Confraternita di San Giovanni Battista della Buona morte, mutando per altro da essa la titolazione con cui ora è conosciuta. Questa unione, nata nel 1372, aveva avuto fino a quel momento sede in due oratori nell’attuale via Albinelli, poi passati in proprietà al Comune. Sul portale, i confratelli posero nel 1777 una iscrizione in omaggio a Francesco III; all’interno, nel frattempo, venne sostituita la pala d’altare.
- 1799 ‐ 1825 (ricostruzione cella campanaria)
- Con l’arrivo dei francesi, la chiesa viene temporaneamente adibita ad usi civili, e viene abbattuta la cella campanaria del campanile: ma già nel 1799 essa viene ricostruita, su disegno di Giuseppe Maria Soli. Nel 1825 verrà installato un concerto di campane della Fonderia Riatti.
- 1814 ‐ 1840 (restauri intero bene )
- Nel 1814 la Confraternita, che era stata soppressa dal governo francese, venne ripristinata con tutti gli onori. Nella chiesa si realizzano diversi interventi: nel 1828, in particolare, viene portata in avanti la tribuna dell’organo, posta sopra la porta d’ingresso; e all’incirca nello stesso periodo si modifica l’assetto della zona absidale, come riporta Francesco Sossai in una Descrizione della città di Modena pubblicata nel 1833: “Il Coro, costruito pochi anni sono, dietro il muro dell’altare, è stato di recente innalzato ed aperto a spese dei confratelli; in seguito di che, fu rimosso più indietro l’Altare per breve tratto dal sito in cui poggiava, e data con ciò maggiore ampiezza al presbiterio” (p. 101). Questi ultimi interventi modificarono la regolarità della pianta così come era stata pensata dal Frigimelica. Nel 1840 poi viene rifatto il pavimento, a spese del governo ducale.
- 1853 ‐ 1853 (installazione arredi )
- Nel 1853 la Confraternita decise di portare nella chiesa di San Giovanni il Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, formato da otto statue in terracotta. L’opera era stata realizzata nel 1476-1479 per l’oratorio ‘di Sotto’ della Confraternita, ed era stata collocata ultimamente (dal 1774) nella cappella della Conforteria del Palazzo comunale. Dopo un restauro e una ridipintura realizzati presso l’Accademia di Belle arti, fu quindi trasferita in San Giovanni, dov’è tuttora, posta sopra un basamento nella nicchia a sinistra del presbiterio, e accompagnata da una lapide che ne racconta le vicende.
- 1980 ‐ 1994 (restauri intero bene )
- La chiesa ha ricevuto all’inizio degli anni Ottanta un intervento di restauro e consolidamento, con un’attenzione rivolta particolarmente alla copertura. Nel 1994, un restauro scientifico del Compianto del Mazzoni ha comportato la rimozione completa della pittura delle statue, che era stata rifatta nel 1853 ma la cui presenza era testimoniata almeno dagli inizi del XVI secolo.
- sec. XII ‐ sec. XV (preesistenza carattere generale)
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Data di pubblicazione
26/11/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Modena - Nonantola)