Beni architettonici
- Groscavallo (TO)
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Parrocchia di Santa Maria Maddalena
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Diocesi
Torino
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Regione ecclesiastica
Piemonte
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
santuario
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Denominazione principale
Santuario della Beata Vergine di Loreto
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Il Santuario della Beata Vergine di Loreto si trova a 1340 metri di altitudine su un terrazzo naturale a mezza costa della montagna che chiude a est il vallone di Sea, fuori dall'abitato di Forno Alpi Graie, frazione di Groscavallo. E' raggiungibile attraverso una scalinata di 444 gradini. L'edificio sorge con orientamento nord-sud preceduto da un piccolo sagrato erboso, confina a ponente con la casa dei pellegrini, con il Museo della Fede, esposizone permanente di tavolette votive, e a nord con il bosco. E' stato edificato a metà Settecento a seguito degli eventi miracolosi accaduti a Pietro Garino e ai suoi quadretti dipinti tutt'ora conservati in loco. La facciata in muratura intonacata tinteggiata bianco è a ordini sovrapposti scanditi da quattro paraste lisce e conclusa da un timpano curvilineo. L'interno in muratura e pietra intonacate ha pianta longitudinale a navata unica con due cappelle laterali e abside semicircolare. L'aula è coperta da una volta a botte lunettata, tinteggiata con colori chiari e illuminata da finestre reniformi. Il presbiterio, a metà navata, è definito da una balaustra ellittica e conserva un prezioso altare settecentesco intarsiato. Il Santuario è aperto tutti i giorni da giugno a settembre e viene celebrata la messa tutte le domeniche; le condizioni atmosferiche invernali causano umidità diffusa ma non si riscontrano criticità conservative.
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- facciata
- Facciata in pietra e muratura intonacata con fronte a ordini sovrapposti, concluso da un timpano curvilineo. Gli ordini sono divisi da una doppia trabeazione modanata, impostata su quattro paraste lisce, e raccordati da volute poggianti su paraste leggermente arretrate. Nel registro inferiore si apre il portale d'ingresso, con porta in legno a due battenti, definito da una cornice e sormontato da un piccolo timpano triangolare, ai lati si trovano due nicchie vuote. Nel registro superiore, in asse al portale, si apre una finestra rettangolare riquadrata da una cornice e da un timpano curvilineo spezzato, ai lati sono presenti altre due nicchie vuote. Le finiture sono ad intonaco liscio tinteggiato bianco; sulla trabeazione inferiore si trova la scritta D.O.M. e nel timpano sommitale la scritta "eretta 1758 restaurata 1873".
- pianta
- Pianta longitudinale a navata unica con una cappella laterale rettangolare per lato, presbiterio quadrato e abside semicircolare. La navata è formata da sette campate, alternate tra rettangolari e quadrate.
- struttura
- Struttura in muratura intonacata. L'aula è coperta da una volta a botte lunettata, intervallata dagli archivolti e impostata su un cornicione continuo aggettante. L'abside e le cappelle laterali sono coperti da un catino suddiviso in tre spicchi. Sopra il cornicione si aprono finestre reniformi e ovali, una per campata su entrambi i lati.
- prospetti laterali
- I prospetti laterali sono in muratura rinzaffata, scanditi da lesene a tutta altezza. Sul lato destro sono presenti due portali architravati sormontati da timpani curvilinei. Sopra il portale mediano si innalza un piccolo campaniletto a base quadrata con cella campanaria aperta su ogni lato e sommità conica in pietra.
- copertura
- Copertura a doppia falda su struttura lignea con manto in lose.
- pavimentazione
- Pavimentazione in lastre di marmo grigio a taglio regolare disposte a scacchiera.
- arredi
- Sono presenti una fila di banchi disposta longitudinalmente, sedie, la cantoria lignea in controfacciata, quattro preziosi confessionali lignei settecenteschi, lampadari in cristallo, tele, statue e numerosi ex voto.
- decorazione generale
- Le superfici voltate sono tinteggiate a riquadri rosa e ocra chiaro con profili dorati. Nelle volte delle due campate quadrate sono affrescati l'Assunzione e il Santissimo Calice in Gloria, entro cornici curvilinee in stucco.
- presbiterio
- Il presbiterio storico si trova nella quinta campata, definito dal rialzo di due gradini e racchiuso entro una balaustra ellittica in legno verniciato che lo separa dall'aula liturgica e dall'abside. Il monumentale altare maggiore settecentesco, attribuito a Luigi Prinotto, ha il tabernacolo centrale entro tripla alzata sormontato da un tempietto esagonale balaustrato e preziosi intarsi in ebano, palissandro e avorio.
- facciata
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- 1629 ‐ 1630 (origine del culto carattere generale)
- Nel 1629 Pietro Garino di Forno Alpi Graie si reca in pellegrinaggio sulla vetta del Rocciamelone. Presso la cappella che custodiva il trittico mariano trova due quadretti ovali, consunti, raffiguranti la Madonna di Loreto e San Carlo Borromeo; decide di portarli a Torino per un restauro e riportarli sul Rocciamelone l'anno successivo. Nel 1630 il Garino, che si era rifugiato a Forno a causa della peste, ritrova miracolosamente i quadretti che aveva fatto restaurare sulla cima di un albero presso il quale poi gli appare la Vergine Maria che si raccomanda di comunicare al parroco di chiedere ai fedeli di essere più timorati di Dio per la cessazione della peste. Il parroco decide di celebrare la messa sul luogo dell'apparizione dove, nel frattempo, sulla sottostante roccia, erano ricomparsi i due quadretti e i fedeli erano saliti in processione.
- 1631 ‐ 1632 (costruzione preesistenza)
- Nel 1631 Pietro Garino fa costruire a sue spese sul luogo dell'apparizione una cappella per fare da contenitore ai quadretti dell'evento miracoloso. Nel 1632 la cappella, meta di numerosi pellegrinaggi, già risulta di dimensioni troppo piccole.
- 1750 ‐ 1770 (costruzione intero bene)
- Il Santuario viene costruito dal 1750 su progetto degli gli architetti luganesi Francesco Brilli e Giovanni Battista Gagliardi. Dalla visita pastorale del 1752 risulta ultimata la casa canonica. Nel 1757 vengono ripresi i lavori sull'edificio principale che risulta compiuto, nelle linee essenziali, nel 1770.
- 1843 ‐ 1873 (ampliamento navata)
- Dal 1843 al 1873 il Santuario viene ampliato di una campata verso sud, vengono costruiti il nuovo abside semicircolare e il campanile.
- 1869 ‐ 1873 (completamento facciata)
- La facciata viene completata dal 1869 al 1873 su progetto da Luigi Baretta.
- 1938 ‐ 1940 (costruzione pertinenze)
- Tra 1938 e 1940 vengono costruite le pertinenze della Casa di accoglienza e i portici in pietra per ospitare i pellegrini.
- 1954 ‐ 1976 (ricostruzione scalinata)
- Nel 1954 iniziano i lavori di costruzione di una nuova scalinata di accesso al Santuario costituita da 444 gradini in pietra, i lavori sono ultimati nel 1955. Nel 1976 vengono aggiunte le stazione della Via Crucis.
- 1990 ‐ 1992 (restauro facciata e interno)
- Lavori di restauro e reintoncatura dell'interno, e tinteggiatura uniforme della facciata a cura delle imprese Goria, Losero e Moretto e del pittore Gianni Codoni.
- 2016 ‐ 2016 (restuaro conservativo pertinenze)
- Lavori di restauro della settecentesca casa del cappellano, edificio che si trova dirimpetto al Santuario, sullo sperone roccioso che sovrasta la scalinata.
- 1629 ‐ 1630 (origine del culto carattere generale)
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- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1993)
- Il presbiterio attuale insiste sull'area di quello storico, rialzato di un gradino e delimitato dalla balaustra ellittica. Sono stati aggiunti una mensa d'altare in marmo grigio, isolata al centro dell'area su un ulteriore rialzo ellittico e un leggio in ottone a fare da ambone.
- presbiterio ‐ aggiunta arredo (1993)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Torino)