Beni architettonici
- San Giovanni Gemini (AG)
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Parrocchia San Giovanni Battista
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Diocesi
Agrigento
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Regione ecclesiastica
Sicilia
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
rettoria
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Denominazione principale
Chiesa di San Francesco D'Assisi
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La chiesa insieme al convento venne edificata su un isolato che fa angolo tra l'attuale via Paolo Borsellino e via Alba. Disposta lungo l'asse Nord-Sud ed è inglobata all'interno dell'intero edificio che costituisce il convento dei frati cappuccini. Essa presenta le tipiche strutture delle chiese cappuccine: ad una sola navata, semplicissima nelle linee architettoniche, fornita di quattro altari laterali e di quello centrale che fino a qualche decennio fa era chiuso da un'alta grata di legno e fiancheggiato da stalli. Solitamente l'ingresso alla chiesa avviene tramite la porta secondaria che si apre nel lato destro della chiesa sulla piazza Kennedy; ci si trova subito a destra davanti ad una cappella ricavata dall'antica sepoltura dei frati e in un'urna di marmo bianco si conservano le reliquie di padre Girolamo da Cammarata. Nella cappella in tempi moderni sono stati posti i confessionali. I quattro magnifici quadroni che adornano gli altari laterali sono opera del cappuccino padre Fedele da S. Biagio. Tutti i quadri sono arricchiti da preziose cornici in legno con fastigi ricchi di eleganti festoni intrecciati. Sulle pareti della chiesa è possibile trovare molte lapidi di fedeli che sceglievano la chiesa come sepoltura. Sull'altare maggiore si venera un quadrone dell'Immacolata. Tutta la chiesa presenta un carattere eminentemente mariano.
L'altare maggiore una volta era veramente monumentale, scolpito in legno si alzava semplice ma elegante. Per le sue precarie condizioni venne sostituito da don Agostino Sansone, tra il 1945 e il 1950, con un nuovo altare in marmo; è possibile però ammirare ancora il primitivo tabernacolo ligneo che troneggia al centro dell'altare marmoreo. La balaustra e la cortina lignea originarie furono tolte intorno al 1950. La facciata della chiesa è semplice, a capanna che si mimetizza con il resto del complesso architettonico. Tutta la struttura è composta da pietra calcarea lasciata a vista. Il portale d'ingresso in legno dalla forma rettangolare è inscritto in una cornice in pietra bianca ed è sormontato da una finestra con le stesse caratteristiche. Nella parte sinistra del prospetto principale della chiesa vi è il campanile anch'esso in pietra bianca probabilmente aggiunto in un secondo momento. -
- Impianto Planimetrico
- La chiesa sorge su un isolato che fa angolo tra l'attuale via Paolo Borsellino e via Alba, disposta lungo l'asse Nord-Sud ed è inglobata all'interno dell'intero edificio che costituisce il convento dei frati cappuccini. L'impianto è ad un'unica navata con abside.
- Impianto strutturale
- La struttura dell'intero complesso, compresa la chiesa, è costituito da conci portanti di pietra calcarea lasciati a vista.
- Facciata
- La facciata della chiesa è semplice, a capanna che si mimetizza con il resto del complesso architettonico. Tutta la struttura è composta da pietra calcarea lasciata a vista. Il portale d'ingresso in legno dalla forma rettangolare è inscritto in una cornice in pietra bianca ed è sormontato da una finestra con le stesse caratteristiche. Nella parte sinistra del prospetto principale della chiesa vi è il campanile anch'esso in pietra bianca.
- Coperture
- La copertura si presenta voltata internamente, mentre all'esterno è a falde ricoperta da un manto di coppi siciliani.
- Elementi decorativi
- I quattro magnifici quadroni che adornano gli altari laterali sono opera del cappuccino padre Fedele da S. Biagio. Tutti i quadri sono arricchiti da preziose cornici in legno con fastigi ricchi di eleganti festoni intrecciati.
- Impianto Planimetrico
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- XVI ‐ 1572 (costruzione chiesa)
- Ercole Branciforti, conte di S. Giovanni Gemini, volle edificare ai frati cappuccini un convento offrendo loro il terreno per il sito e la spesa iniziale per avviare il cantiere. Padre Modesto, con il consenso dei frati e la licenza del vescovo di Agrigento G.B. de Herrera, in data 30 Aprile 1572, permise che si edificasse il nuovo convento. Il cantiere cominciò lo stesso anno " sopra una pianura vicino alla detta terra (di Cammarata)...che nel 1587, per conto e ragione di territorio distinto dall'Università di Cammarata, si chiamò e si chiama S. Giovanni..." I Lavori, come già detto cominciarone nel 1572 e continuarono per altri due anni, nel 1574 serviva altro denaro per proseguire il cantiere e si ottennero ulteriori 200 onze.
- XVII ‐ 1650 (restauro chiesa)
- Verso la metà del XVII secolo il convento cominciò a dare segni preoccupanti circa la sua stabilità. Lo storico p. Bernardo di Cammarata scriveva che nel 1642 il convento era " così logoro e disfatto dappertutto"; l'acqua si infiltrava dai tetti, nei corridoi, nella chiesa e anche nelle celle e molte pareti dell'intera fabbrica mostravano segni di rovina e di degrado. L'abate Antonio Castiglione sollecitò i frati a restaurare il convento offrendo loro il denaro necessario per i lavori. L'abate morì nel 1648 e lasciò, tramite testamento, 4000 onze ai frati per i restauri del convento. Le 4000 onze in realtà non arrivarono mai ai frati cappuccini, ma nonostante ciò il convento insieme alla chiesa venne restaurato nella seconda metà del XVII secolo.
- XVII ‐ 1682 (costruzione sepoltura)
- Per volere del sac. Pietro Biondolillo la chiesa venne arricchita di una sepoltura per i frati cappuccini.
- XIX ‐ 1866 (passaggio di proprietà convento)
- Nel 1866 per le leggi eversive i cappuccini furono costretti a lasciare il convento che fu occupato dallo Stato e ceduto al Comune che vi sistemò le scuole elementari e vi rimasero sino a dopo la seconda guerra mondiale. La chiesa fu ufficiata dai padri che dovettero secolarizzarsi e da padre Giuseppe Margagliotta fino alla sua morte avvenuta nel 1899. Negli ultimi anni della sua vita non potendo recarsi in chiesa per via della malattia, fu sostituito da Don Michele ordinato Sacerdote nel 1896.
- XX ‐ 1944 (passaggio di proprietà convento)
- Nel 1944 per volere di don Agostino Sansone i cappuccini ritornarono nel convento. La continuità francescana nella chiesa e nel convento fu assicurata da Vincenzo Manetta che come terziario francescano assunse il nome di fra Francesco che si stabilì in alcune stanze lasciate libere dal governo italiano e sotto la guida dei rettori tenne aperta la Chiesa. Don Agostino Sansone tra il 1945 e il 1950 sostituì il vecchio altare maggiore in legno, che ormai versava in condizioni precarie, con un nuovo altare in marmo.
- XVI ‐ 1572 (costruzione chiesa)
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- altare ‐ aggiunta arredo (1980)
- Altare in legno con un unico grande piede centrale decorato.
- ambone ‐ aggiunta arredo (1980)
- Ambone in legno di forma semicircolare e decorato con mosaico nella prospetto frontale.
- altare ‐ aggiunta arredo (1980)
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Data di pubblicazione
19/05/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Agrigento)