Beni architettonici
- Amalfi (SA)
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Parrocchia Sant'Andrea Apostolo
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Diocesi
Amalfi - Cava De' Tirreni
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Regione ecclesiastica
Campania
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Ambito culturale
- romanico (ampliamento intero bene (con la nuova cattedrale))
- moresco (rimaneggiamento intero bene)
- bizantino (impianto originario)
- gotico (esecuzione affreschi cappelle laterali)
- neomedievale (restauri intero edificio)
- controriforma (nuovo rimaneggiamento intero bene)
- barocco (programma decorativo)
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Tipologia
museo
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Qualificazione
diocesano
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Denominazione principale
Basilica del Crocifisso
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La basilica del Crocifisso fa parte del complesso monumentale della Cattedrale di Sant'Andrea Apostolo in Amalfi, di cui rappresenta l'edificio più antico. Sorge a sinistra della cattedrale, tra questa e il chiostro Paradiso. Il suo sviluppo planimetrico è parallelo a quello della cattedrale. Del complesso, che rappresenta il nucleo urbanistico e la principale emergenza architettonica del centro storico di Amalfi, fanno parte anche l'omonima cattedrale, la sacrestia, la cripta, il campanile, l'atrio, il chiostro Paradiso. Il contesto è composto da un antichissimo impianto urbano, molto complesso, densissimamente edificato e stratificato, con presenza di edifici notevoli, piazze monumentali, strade e vicoli caratteristici. La basilica si presenta con un aspetto neomedievale ed è preceduta dallo stesso portico che si estende anche dinanzi alla facciata della cattedrale, raggiungibile mediante una monumentale scalea. Al di sopra del portico, emerge il tratto superiore della facciata a capanna della basilica. L'interno mostra un impianto basilicale medievale, a sviluppo planimetrico longitudinale, con un'ampia navata principale ed una navata laterale destra, sormontata da matroneo. A sinistra della navata principale si aprono alcune cappelle affrescate. La navata centrale è separata da quella laterale mediante colonne marmoree ed è conclusa da un'ampia abside con catino. La basilica è in comunicazione con il chiostro Paradiso e con la cripta della cattedrale. L'interno ha un aspetto semplice e sobrio ma elegante; le pareti sono uniformi e lisce; la navata centrale presenta al primo livello un ritmo serrato di arcate ogivali (quelle di sinistra in parte cieche) e due ordini superiori di finestre (bifore con esili colonnine binate al primo ordine e monofore al secondo). In vari punti della basilica, soprattutto nella navata laterale, sono presenti brani murari antichi e nuovi elementi architettonici inseriti in seguito a restauri. L'illuminazione è molto ampia.
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- Pianta
- L'edificio ha planimetria basilicale, ad accentuato sviluppo longitudinale, attualmente a due navate: la navata centrale absidata e la navata destra. L'ingresso, che si apre al di sotto del portico antistante la facciata, è centrale rispetto alla navata ed immette direttamente in essa. La fiancata sinistra, partendo dalla zona dell'ingresso, ospita due cappelle affrescate (spazio residuale di una terza navata demolita), uno spazio di passaggio verso il chiostro Paradiso e, a seguire verso l'abside, una parete segnata da leggere lesene (in corrispondenza di arcate cieche). La navata destra, poco profonda e suddivisa in dieci campate continue, si conclude con la scala che conduce alla cripta della vicina cattedrale ed è sormontata dallo spazio del matroneo (accessibile attualmente mediante una scala in ferro posta nella prima campata). Tra la navata centrale e quella destra corre una teoria di colonne in marmo in diversi stili (di spoglio), affiancate posteriormente da piedritti in acciaio (inseriti per il consolidamento del matroneo soprastante). Lo spazio della basilica si conclude con una grande abside centrale rialzata di tre gradini.
- Facciata
- La facciata della basilica è in continuità con quella dell'attigua cattedrale, che si sviluppa alla sua destra. Le due facciate sono precedute da un solo portico continuo, al di sotto del quale, nell'ultima capata a sinistra, si apre il portale della basilica. Il portale è a piattabanda, affiancato da pregevoli stipiti in pietra scolpita. L'atrio è coperto da una falda spiovente, al di sopra della quale prosegue la facciata della basilica con un corpo a capanna, in cui è presente una fila di cinque monofore ogivali, una cornice marcapiano a dentellature ed un oculo circolare al centro della sommità. La superficie è rifinita ad intonaco civile.
- Atrio
- L’atrio, che precede le due facciate della cattedrale e della basilica, si mostra come un monumentale loggiato alla sommità della scalea, caratterizzato da archi ogivali e concluso con un timpano centrale. E' costituito da due navate trasversali, suddivise in campate coperte da volte a crociera ogivale. La sua elegante veste decorativa è costituita da colonne in marmo e granito, capitelli in marmo lavorato, archi moreschi intrecciati e pareti rivestite in pietra tufacea e marmi bicromi a fasce. E' coperto da una falda spiovente, con manto in cotto.
- Cappelle laterali
- Le due cappelle che si aprono all'inizio della parete sinistra rappresentano lo spazio residuale dell'antica navata laterale demolita. Entrambe si presentano a pianta trapezoidale, benché di dimensioni e forme diverse, rialzate di due gradini e con pareti interamente ricoperte da pregevoli affreschi. La prima ha due fornici ad arco ribassato su colonnine marmoree binate.
- Pavimenti e pavimentazioni
- La pavimentazione della basilica è in piccole piastrelle di cotto moderno, posate a cardamone. La pavimentazione dell'atrio è in lastre di marmo bicromo (bianco e nero) a scacchiera.
- Coperture
- La copertura della navata centrale è in capriate lignee a vista, sormontate da tetto a doppio spiovente con manto in cotto. La navata laterale ed il matroneo hanno coperture piane. Le cappelle hanno copertura a volte a crociere e a botte. Sulla scala che porta in cripta è presente una cupoletta con tamburo. Un catino estradossato copre l'abside.
- Elementi decorativi
- L'edificio mostra pochi elementi decorativi. Tra questi emergono gli affreschi a tema soprattutto agiografico, di varia composizione ed estensione, presenti specialmente alle due cappelle laterali, su alcune superfici parietali e all'intradosso del catino absidale. Anche le colonne marmoree e i filari di monofore e bifore alle pareti della navata centrale rivestono singolare valore decorativo. Le superfici parietali sono rifinite, per la gran parte della loro estensione, in intonaco civile bianco.
- Impianto strutturale
- L'impianto strutturale originario è in muratura continua portante e colonne marmoree, con orizzontamenti archivoltati in muratura. Le opere di consolidamento e restauro hanno introdotto piedritti in ferro (affiancati alle colonne), setti murari e orizzontamenti piani in cemento armato. La struttura del tetto è in capriate di legno a vista.
- Museo
- La basilica ospita attualmente la sala principale del museo diocesano. Questa presenta un allestimento fatto di espositori disposti al centro della navata e di altre opere collocate alle pareti laterali. L'area finale della navata centrale e dell'abside ospita anche mostre temporanee o convegni.
- Pianta
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- VI ‐ VI (preesistenze carattere generale)
- Gli studiosi asseriscono l'esistenza di una cattedrale paleocristiana (di cui restano alcuni elementi di spoglio), risalente almeno al VI secolo, epoca a cui si riferisce la prima attestazione della sede diocesana di Amalfi. La muratura delle attuali cappelle laterali (sinistra) è considerata appartenente a questo primitivo edificio.
- VI ‐ X (fondazione intero bene)
- A partire dall'edificio primitivo, pur non essendo chiara l'evoluzione delle vicende costruttive, gli studiosi affermano che vi furono successivamente (tra il VI e il X secolo) vari ampliamenti fino a raggiungere la costruzione basilicale a tre navate con matronei, di ambito stilistico preromanico-bizantino, che costituiva la cattedrale nel 987, allorquando la diocesi di Amalfi fu elevata a sede metropolitana da papa Giovanni XV.
- X ‐ XI (trasformazioni intero bene)
- Nel periodo immediatamente successivo al 987, in ragione del nuovo ruolo raggiunto dalla diocesi, per volere del duca Mansone III, fu costruita una nuova cattedrale (dedicata a Sant'Andrea), in stile romanico, affiancata alla precedente basilica e comunicante con essa, venendosi a creare - nell'insieme - un singolare edificio a sei navate. La navata destra della basilica fu probabilmente trasformata per raccordarla alla nuova cattedrale, mediante l'inserimento di colonne binate. A quest'epoca risale, forse, un rimaneggiamento generale della basilica in stile romanico.
- XIII ‐ XIV (rimaneggiamenti e ampliamenti intero bene)
- Nel secolo XIII, in occasione dell'ampliamento della nuova cattedrale (con la costruzione del transetto e della cripta, per accogliere il corpo dell'apostolo Andrea), anche la basilica, probabilmente, fu rimaneggiata in stile moresco (a cui sono ascrivibili le monofore e le bifore ogivali delle pareti laterali e della facciata). Agli inizi del secolo fu costruito, inoltre, l'atrio monumentale, a due navate trasversale, esteso dinanzi alle due facciate (della cattedrale e della basilica). La navata sinistra della basilica fu quasi completamente demolita nel 1268, per dar spazio alla costruzione del chiostro Paradiso. Lo spazio superstite fu adibito a cappelle laterali (a pianta irregolare), dove vennero eseguiti pregevoli affreschi nel secolo XIV.
- XVII ‐ XVIII (rimaneggiamento intero bene)
- Nell'epoca della Controriforma (XVII-XVIII secolo), la basilica subì notevoli trasformazioni con l'introduzione di un sontuoso apparato decorativo barocco (stucchi, marmi policromi, altari in marmo commesso, cappelle laterali, balaustre) e la trasformazione della navata destra in cappelle gentilizie annesse alla cattedrale.
- 1625 ‐ 1625 (sede associazione oratoriana intero bene)
- Nel 1625 ad Amalfi fu fondata un'Associazione Oratoriana per l'istruzione religiosa, intitolata a San Filippo Neri e ispirata ai suoi oratori romani, e probabilmente agli inizi ebbe sede presso la basilica del Crocifisso, per poi trasferirsi presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, poco lontana.
- 1931 ‐ 1994 (restauri intero bene)
- Nel periodo 1931-1938 furono avviati studi architettonici ed interventi restaurativi, guidati dall'architetto Gino Chierici (Soprintendenza della Campania), per riportare in luce l'antico edificio. I lavori sono andati avanti, in diverse fasi, fini agli anni '90, con l'eliminazione delle sovrastrutture barocche e il recupero filologico dell'edificio originario medievale.
- 1995 ‐ XXI (museo diocesano intero bene)
- Negli anni 1995-1996 furono eseguiti lavori di allestimento per adibire la basilica restaurata a museo diocesano, all'interno di un circuito espositivo che comprendeva anche il chiostro Paradiso e la cripta della cattedrale. Il museo è stato inaugurato il 1° aprile 1996 e ufficializzato nel 2012. Negli ultimi anni si è registrato un notevolissimo numero di visitatori.
- VI ‐ VI (preesistenze carattere generale)
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Data di pubblicazione
19/10/2022
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Amalfi - Cava De' Tirreni)