Beni architettonici
- Bagnoregio (VT)
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Parrocchia S.bonaventura
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Diocesi
Viterbo
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Regione ecclesiastica
Lazio
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Ambito culturale
- maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
- maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
- maestranze viterbesi (restauro chiesa)
- maestranze viterbesi (restauro chiesa)
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Tipologia
chiesa
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Qualificazione
sussidiaria
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Denominazione principale
Chiesa di San Bonaventura
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Posta in capo a via Roma, il principale percorso carrabile del borgo di Bagnoregio, la chiesa di San Bonaventura sorge ai margini della comunità viterbese, in una posizione a metà fra l'antico centro urbano e la nuova espansione novecentesca.
Orientata secondo l'asse che va da nord-est a sud-ovest, questa fabbrica – impostata sullo schema della croce greca ad angoli smussati e coro absidato – presenta all'esterno una facciata pubblica tetrastila leggermente aggettante, scandita da quattro paraste ioniche e conclusa da un frontone triangolare recante nel mezzo le insegne della committenza ecclesiastica. In asse si trova l’accesso principale, segnalato da un portale architravato con lunetta superiore, decorata da rilievi.
Tanto l'ordine architettonico quanto le incorniciature e i rilievi sono in peperino la quale, i fondi sono invece intonacati e con una coloritura rosata.
Sulla sinistra (sud-est) si apre invece la casa parrocchiale: un'abitazione dotata di un proprio accesso autonomo riccamente ornato che, replicata anche sul fronte opposto (nord-ovest), consente la predisposizione di ulteriori vani di servizio.
All'interno, il perimetro esterno si riflette nell'articolazione degli spazi e nella relativa organizzazione degli stessi, tratteggiando un vano centrale – coperto per mezzo di una cupola intonacata con lanternino – ai cui fianchi si aprono due braccia minori: ambienti coperti a botte destinati a ospitare altari secondari sormontati da finestre termali che garantiscono un’illuminazione diffusa a tutta l’aula.
In fondo alla sala prende poi posto il presbiterio il quale, sottolineato dal rialzamento di un gradino e coperto anch’esso per mezzo di una volta a botte, accoglie al centro una mensa isolata e – dietro questa – un coro ligneo. Sopra, campeggia al centro un quadro raffigurante il Santo patrono prostrato ai piedi del Cristo, fiancheggiato da due finestre rettangolari. Due porte, collocate nei piloni di questo spazio aprono invece direttamente sulle stanze di servizio e la sagrestia.
Conclude il sistema degli apparati di questo edificio sacro la bussola lignea posta in corrispondenza dell'entrata e il campanile: quest'ultimo risolto in una torre ad un unico livello collocata nei pressi dello spigolo nord-ovest della costruzione. -
- Pianta
- La chiesa si presenta impostata su uno schema della croce greca con angoli smussati e coro a terminazione absidale. Lateralmente alla fabbrica prendono invece corpo due costruzioni di servizio, entrambe di pianta rettangolare e comunicanti con l’edificio sacro per mezzo di altrettante porte aperte sui fianchi del presbiterio.
- Impianto strutturale
- La chiesa si presenta impostata su un sistema di murature perimetrali portanti. La struttura è in blocchi di tufo sommariamente squadrati assemblati con giunti di malta. Sopra l’aula si appoggiano archi longitudinali e trasversali che disegnano lo spazio entro cui si innesta nel centro la cupola con cupolino e le quattro volte a botte poste a fiancheggiarla: un sistema generale che, nella sua compattezza, garantisce la necessaria solidità della fabbrica favorendone il funzionamento statico e il corretto scarico dei pesi.
- Coperture
- La chiesa è coperta in corrispondenza della crociera da una cupola con lanternino rivestita in piombo. Sopra i bracci laterali della croce greca, invece, in concomitanza delle volte a botte prende forma esternamente un tetto a doppia falda con manto in coppi.
- Pavimenti e pavimentazioni
- L’aula della chiesa e i suoi relativi spazi accessori sono tutti pavimentati per mezzo di piastrelle di graniglia, variamente decorate al fine di creare una trama regolare e sottolineare l’asse longitudinale.
- Elementi decorativi
- La chiesa possiede alcuni elementi di pregio fra cui spicca un dipinto raffigurante il Santo patrono prostrato ai piedi di Gesù Cristo.
- Pianta
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- 1632/03/13 ‐ 1632/03/13 (acquisto intero bene)
- La Venerabile Compagnia di San Bonaventura acquista la chiesa di Sant’Angelo.
- 1632 ‐ 1632 (restauro e nuova dedicazione intero bene)
- L’edificio viene restaurato e dedicato a San Bonaventura.
- 1856/06/27 ‐ 1856/06/27 (progetto di ricostruzione intero bene)
- L’edificio necessita di riparazioni e il vescovo Gaetano Brinciotti sottopone alla Confraternita di San Bonaventura il progetto di ricostruzione della chiesa predisposto dall’architetto e pittore Pietro Gagliardi.
- 1856/10/27 ‐ 1856/10/27 (posa della prima pietra intero bene)
- Si svolge la cerimonia della posa della prima pietra.
- 1861 ‐ 1861 (completamento intero bene)
- La struttura muraria della chiesa viene ultimata.
- 1862 ‐ 1862 (manto di copertura intero bene)
- Allo stagnaro romano Andrea Bassotto viene affidato l’incarico di porre in opera lastre di piombo sulla cupola dell’edificio.
- 1874 ‐ 1874 (elementi decorativi intero bene)
- Su interessamento del vescovo Raffaele Corradi vengono eseguite le rifiniture interne ed esterne. Il pittore Fra Silvestro dei Carmelitani Scalzi esegue la pala d’altare raffigurante il Sacro Cuore di Gesù e San Bonaventura.
- 1991 ‐ 1991 (restauro intero bene)
- In occasione del cinquecentesimo anniversario della traslazione del braccio di San Bonaventura da Lione a Bagnoregio, la chiesa viene restaurata.
- 1632/03/13 ‐ 1632/03/13 (acquisto intero bene)
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- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970-1980)
- Si è provveduto a una ristrutturazione generale dello spazio liturgico tenendo presente le nuove indicazioni. In particolare, si è proceduto a distaccare la mensa dal fondo e a dotare il presbiterio di un ambone.
- presbiterio ‐ intervento strutturale (1970-1980)
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Data di pubblicazione
06/11/2023
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Fonte dei dati
Scheda di Censimento dei beni architettonici (Diocesi di Viterbo)