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Fonds
Fondo della parrocchia di S. Maria del Soccorso
Vetralla
DESCRIPTION
L’Archivio della chiesa parrocchiale di S. Maria del Soccorso a Vetralla. Oggi l’Archivio è costituito di un unico registro dei Morti con datazione compresa tra il 1724 ed il 1770. Il volume è composto di 332 carte non comprensive di strumenti di corredo interni, sul piatto anteriore riporta l’indicazione “Liber Mortuorum II dall’anno 1724 all’anno 1770”. Alle ultime carte è rilegata una rubrica alfabetica.
HISTOIRE DES RÈGLEMENTS
Una prima indicazione relativa ad un archivio della chiesa di S. Maria del Soccorso si ha nella visita del 1779, nella quale si dispone, entro un mese dalla data della visita stessa, la creazione di un armadio dove conservare i libri parrocchiali. Nel 1827 si dice che nella chiesa non vi è archivio, vi sono solamente libri di morti e matrimoni, incominciando dall'anno 1702. Non vi sono altri libri prima di quella data in buona forma, ma pochi avanzi di registri di morti e matrimoni. Vi è un solo cabreo poco esatto della Prioria annessa alla Cura coll'inventario dei beni. Questi libri, si dice, "sono gelosamente custoditi dall'ordinario curato dietro il credenzone". Ancora nel 1861 si dice che i libri di morti e matrimoni cominciano dal 1724, che vi è un libro di cresimati che incomincia dall'anno 1826, due libri di battesimi dall'istituzione del Fonte nel 1846 a tutto il 1861, il cabreo della Prioria annessa alla cura rurale e gli stati delle anime dal 1839, alcuni ordini matrimoniali dal 1820 in poi si dicono confusi e forse mancanti, mentre risultano regolari dal 1859 in poi. Si parla di un libro di esigenze delle decime e dei legati e di altre rendite della cura. Le carte sono ancora custodite dall'Ordinario. Negli anni '70 del Novecento l'Archivio è stato depoisitato presso l'Archivio diocesano di viterbo. Nel 2004 i registri sono stati suddivisi per tipologia, sono stati numerati in successione cronologica con unica numerazione per tutte le serie della parrocchia e catalogati in Winisis. Nel 2007 i registri sono stati divisi per serie, condizionati entro buste e catalogati con Cei-Ar, alle serie sono state aggiunte quelle degli "Status Animarum" e dei "Liber Missarum".