DESCRIPTION
Il battistero di Novara, una delle più antiche architetture paleocristiane del Piemonte, sorge su preesistenze romane, come attestato dai reperti venuti alla luce di recente sotto il livello del pavimento moderno, fu edificato con buona probabilità all’inizio del V sec. , negli ultimi anni dell'episcopato di San Gaudenzio. Situato di fronte al Duomo, attualmente l’edificio non è visibile dall’esterno, vi si entra attraversando il settecentesco portico opera dell’arch. A. Antonelli, che quando curò i lavori di ristrutturazione della piazza lo inglobò nel porticato evitando di demolirlo.
E’ a pianta ottagonale; all’ esterno nella muratura dei vari lati si alternano delle piccole absidi semicircolari con edicole rettangolari; la copertura originale era a tetto; il tiburio e la cupola risalgono all'XI sec. Nell'interno, edicole radiali semicircolari terminanti in un catino, si alternano a edicole rettangolari con volta a botte. Ai lati di ciascuna cappella sono poste otto colonne in marmo, scanalate e sormontate da capitelli corinzi (sicuramente materiale di risulta).
I restauri del 1959 e successivamente del 1966, hanno riportato alla luce i resti dell’originaria vasca in mattoni di forma ottagonale. In epoca medievale, al posto della vasca originaria, fu impiegato come fonte battesimale un manufatto romano in pietra di forma cilindrica: si tratta di un'urna funeraria risalente al II sec. In seguito quando gli scavi hanno riportato alla luce il fonte originale, l'urna è stata collocata nella nicchia sul lato ovest.
La pavimentazione originaria era in opus sectile, con l'impiego di marmi bianchi e neri: di cui sono rimasti solo alcuni frammenti.
Dell'originaria decorazione musiva paleocristiana del battistero rimane traccia solo nello spessore della muratura finestra meridionale.
I restauri del 1966 hanno riportato alla luce, nella fascia superiore del tiburio e sulla volta, affreschi romanici di grande interesse realizzati nel primo quarto dell'XI secolo, subito dopo la costruzione del tiburio stesso.