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Coltivare e costruire la comunità: il rapporto cultura della Diocesi di Cuneo 2020-2021

Curiosità e riflessioni con i beni culturali attorno all'ascolto, al confronto e al cambiamento

Cuneo, 29/09/2021

La Chiesa Cattolica che è sul territorio delle Diocesi di Cuneo e di Fossano ha intrapreso un impegnativo percorso di rinnovamento che culmina nel Sinodo diocesano. Si tratta di un'assemblea di centoventi persone che rappresentano il clero e i laici, il cui obiettivo fondamentale è quello di scoprire nuove potenzialità del Vangelo per la società contemporanea.

Il messaggio cristiano è spesso poco conosciuto o considerato ormai distante dalla visione moderna del mondo e della vita. Molte comunità soffrono le conseguenze di questo difficile aggiornamento. Per reagire alla luce del Vangelo di salvezza, il Vescovo, in comunione con la Chiesa universale che si sta muovendo nella medesima direzione, ha proposto la via sinodale, ossia il coinvolgimento ampio dei fedeli. Ascoltare, confrontarsi, cambiare diventano i verbi fondamentali di un nuovo slancio nella missione cristiana, che è animata dalla convinzione di offrire sale e luce per il bene dell'intera società, anche per quanti non sono credenti o fedeli della Chiesa Cattolica.

Il Rapporto Cultura dal titolo Coltivare e Costruire la comunità, in continuità con il volume precedente Coltivare e Custodire – Rapporto Cultura 2019/20, raccoglie una parte del lavoro promosso nel corso del 2020/21 dagli uffici diocesani del Settore Cultura, sul piano della formazione, dei cantieri aperti, della valorizzazione di opere, documenti, libri, pellegrinaggi. Si tratta, in gran parte, di materiale presentato mensilmente sulle pagine culturali del sito diocesano, ora riunito e reso disponibile anche in formato cartaceo. Questo materiale è ora ri-presentato nell'ottica sinodale, ossia come strumentazione per costruire comunità, promuovendo ascolto, confronto, cambiamento.

La pandemia che ha sta segnando questi anni, porta nuovi motivi per mettersi alla ricerca di orizzonti ampi con cui affrontare le sfide del presente. I beni culturali hanno il potenziale di sollevare lo sguardo e allargare il cuore, soprattutto nei momenti in cui rischiamo la chiusura nell'angustia delle incertezze presenti o di ambiti di vita troppo ristretti.


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