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Il globo terrestre e il globo celeste della Biblioteca del Seminario di Casale Monferrato

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La settecentesca rappresentazione della terra e del cielo opera del frate cappuccino Pietro Maria Vinchio

Biblioteca del Seminario vescovile (Casale Monferrato), Casale Monferrato, 26/04/2020

Le Biblioteca del Seminario di Casale Monferrato custodisce due meravigliosi globi, uno celeste e uno terreste, commissionati in occasione della fondazione della Biblioteca del Seminario da Monsignor Pietro Girolamo Caravadossi. Le due sfere sono sostenute da una struttura lignea e ricoperte da strisce di carta tagliate, incollate, disegnate a inchiostro e dipinte a mano. L'autore, che firmò e datò le opere, fu Pietro Maria Vinchio, frate cappuccino vissuto a Casale tra la prima e la seconda metà del Settecento. La sfera celeste, realizzata nel 1745, raffigura le costellazioni dello zodiaco, mentre quella terrestre rappresenta una mirabile testimonianza della geografia conosciuta all'epoca (1739) in cui non compare l'Australia, scoperta solo nel 1770 da James Cook. Frate Vinchio non era un abituale costruttore di globi e per la realizzazione di questi esemplari prese spunto da Vincenzo Corelli noto cosmografo della Repubblica di Venezia. Tuttavia, realizzò sicuramente altri due globi di maggiori dimensioni oggi al Museo Civico di Alessandria. Per questi ultimi due esemplari sappiamo che chiese la collaborazione di un altro frate cappuccino, il cartografo Giovanni Battista da Cassine. Sono di maggiori dimensioni e datati quello celeste tra il 1750 e il 1751, mentre quello terrestre tra il 1746 e il 1748. Su quest'ultimo, oltre alla firma e alla data, compare un'importante descrizione che testimonia il luogo di produzione dei manufatti: "in conventu Sancta Mariae de Templo Casalis", ovvero nel convento casalese di Santa Maria del Tempio in cui l'autore risedette almeno nell'ultima parte della sua vita morendovi il 14 febbraio 1754. Il fenomeno dei globi casalesi si pone storicamente in linea con il gusto e la fortuna che questi oggetti ebbero nel corso del tempo. Nati, infatti, come strumento di studio e di insegnamento iniziarono a godere di una larga diffusione alla fine del Cinquecento acquisendo, nei due secoli successivi, sempre più importanza e apprezzamento anche per la loro funzione ornamentale presso le corti, le biblioteche ed i conventi. 
Questi meravigliosi esemplari sono esposti in modo permanente all'interno della Biblioteca del Seminario di Casale e hanno goduto di particolare attenzione in occasione delle recenti mostre, curate dall'Ufficio per i beni culturali della Diocesi, che hanno avuto come scopo proprio quello di approfondire la storia, gli spostamenti e le commissioni artistiche e librarie della congregazione dei cappuccini. In questi giorni di chiusura forzata si è invece pensato a una loro valorizzazione virtuale aderendo sia all'iniziativa di #raccontidacasa promossa dalle piattaforme di BeWeB e in occasione dell'iniziativa del Ministero per i Beni Culturali "Viaggio in Italia". 

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