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L'Ultima Cena con gli occhi dell'arte di oggi

Una mostra non convenzionale cerca strade inedite per interpretare un tema millenario

Torino, Torino - Museo Diocesano, dal 16/04/2019 al 09/06/2019

Torino, Torino - Museo Diocesano Torino, Torino - Museo Diocesano

Alle ore 19 di martedì 16 aprile viene inaugurata, presso il Museo Diocesano di Torino (piazza San Giovanni, 4) la mostra "Ultima Cena", che resterà aperta fino al 9 giugno 2019.
L'ultima cena non finisce mai. In ambito artistico non c'è episodio biblico che possa starle a pari. Su quel consesso tra Cristo e i suoi dodici apostoli si sono esercitati - nel corso dei secoli -tutti i più grandi pittori. Il che non stupisce, visto che l'ultima cena è stato ed è uno degli episodi fondanti della religione cristiana. Più sorprendente è che gli artisti abbiano continuato a farsene ispirare fino ai nostri giorni, cioè fino a tempi non proprio trionfanti per quanto riguarda l'afflato religioso. Oggi l'ultima cena viene rappresentata con le tecniche più diverse e, a dire il vero, anche nei modi più bizzarri. È molto raro che le opere contemporanee incentrate su questo tema si prestino ad essere collocate al di sopra di un altare. In esse, infatti, tendono a prevalere componenti e messaggi che poco o nulla sembrano avere in comune con il sentimento religioso. Ciò nonostante, è innegabile che l'episodio biblico dell'ultima cena continui ad essere latente nel nostro immaginario collettivo. Può anche presentarsi indossando vesti laiche o cercare di farsi schermo con l'ironia o il sarcasmo, ma se si scava appena sotto la superficie, è molto probabile che si vedano affiorare le radici profonde di una cultura cristiana a volte ignota perfino agli stessi artisti. La mostra che ora viene presentata nel museo diocesano di Torino ne è un esempio. Essa è composta da lavori molto diversi per tecnica realizzativa, per concezione, per contenuti, per ispirazione. Si tratta di opere apparentemente eterogenee che hanno però in comune l'appartenenza ad una delle più originali e coraggiose collezioni private di arte contemporanea del Piemonte, quella di Mari e di Memo Basso. Sono loro che hanno raccolto e spesso promosso i lavori di Giuseppe Armenia, Umberto Cavenago, Mario Consiglio, Silvano Costanzo, Raffaello Ferrazzi, Antonio Luigi Gajoni, Martina Love, Oky Rey Montha, Antonio Pesce, Francesco Preverino, Franco Rota Candiani, Farhan Siki, Saverio Todaro, che compongono questa mostra. Una mostra certamente non convenzionale, che cerca strade inedite per interpretare, con gli occhi di oggi, un tema millenario.

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