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La comunità della Cattedrale di Gorizia si racconta attraverso la visita virtuale al suo Tesoro

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Visita virtuale al Tesoro della Cattedrale di Gorizia

Gorizia, Gorizia, 29/11/2019

Le tecnologie digitali rendono possibili nuovi percorsi di fruizione e conoscenza del patrimonio di cui le chiese sono custodi. Nella Cattedrale di Gorizia una postazione con schermo touch invita a cogliere il senso spirituale attraverso l'arte figurativa tra passato e presente. Il progetto "Visita virtuale al Tesoro della Cattedrale di Gorizia", realizzato per la Parrocchia dei Santi Ilario e Taziano, rende fruibile tramite un software multimediale un patrimonio in gran parte non più presente in Cattedrale ed alcuni ambienti non sempre accessibili. Muovendosi lungo la linea del tempo si possono conoscere le vicende del Tesoro dall'istituzione dell'Arcidiocesi nel 1752 ed esplorare i matronei e le sacrestie attraverso la grafica 3D interattiva. 

Il Tesoro, costituito da beni goriziani a cui si aggiunsero manufatti ad uso liturgico donati da Maria Teresa d'Austria, è caratterizzato soprattutto dalla presenza di reliquiari del Tesoro di Aquileia. Non si tratta tanto di oggetti preziosi, quanto di reliquie che parlano dell'identità e della fede della comunità. Scegliendo l'ambiente e le opere ricostruite in 3D - dipinti posti virtualmente a parete e reliquiari all'interno di teche - si accede ad approfondimenti basati su ricerche d'archivio e sulla schedatura dei beni mobili. Dei santi, raggruppati per isole tipologiche e temporali, sono riportate le principali vicende e gli insegnamenti. 

La titolazione a Ilario e Taziano, patroni della città, e la venerazione della Santa Croce raccontano del forte legame con Aquileia, mentre la dedicazione settecentesca a San Vito rimanda ad un lascito. Il percorso segue le vicende civili e religiose della città: altari rimossi, pale sostituite e l'affidamento a Maria e ai Santi parlano di una religiosità vissuta come comunità. Alcune delle reliquie vengono esposte nella festa dei patroni e si è ripreso ad impartire con esse la benedizione.


A cura di Daniela Omenetto

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