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Ricucire il dolore - Tessere la speranza

A Jerzu (Nuoro) la "Via Crucis" di Maria Lai

Jerzu, dal 17/07/2021 al 04/09/2021

Jerzu Jerzu

A Jerzu, nel cuore dell'Ogliastra, terra d'origine di Maria Lai, viene inaugurata sabato 17 luglio, alle ore 18.30, la mostra Ricucire il dolore - Tessere la speranza. La "Via Crucis" di Maria Lai, a cura di Micol Forti, Curatore della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani.

Negli spazi della Cantina sociale Antichi Poderi di Jerzu (Nuoro) Via Umberto I 1, verranno presentate al pubblico circa 70 opere, per la maggior parte inedite, legate alla straordinaria Via Crucis che Maria Lai realizza nel 1981 e che dona alla parrocchia di Ulassai, suo paese natale.

In mostra una serie di magnifici lavori che l'artista realizza molti anni dopo aver terminato la Via Crucis, a partire da alcune fotocopie delle varie Stazioni fatte prima della collocazione in chiesa. Con lo stesso filo bianco con cui aveva tessuto le scene, l'artista torna su quelle "impronte", grigie e sbiadite, ritessendo le varie tappe della Passione di Cristo, quasi a voler ripercorrerne il cammino, il dolore e il senso di speranza. Sono opere di incredibile intensità espressiva che documentano il modo di procedere di Maria Lai e la sua capacità di rinnovare l'esito di lavori passati e conclusi, tornando a riflettere sul significato, rinnovandone gli esiti e lo slancio creativo. Il suo lavoro sui temi sacri è unico e potente, fatto di materiali poveri e veri, che affonda le radici nella sua terra e entra nell'animo di chi guarda con una forza e una poesia rare da incontrare.
Al fianco di queste opere, la mostra presenta alcuni libri, cuciti e in ceramica, un telaio e una selezione di sorprendenti disegni realizzati tra gli anni '40 e '60: piccoli fogli che illustrano la realtà in cui l'artista è cresciuta e testimoniano l'ampiezza e la profondità del suo sguardo sul valore e il peso della vita e su ogni singola cosa: le capre, i buoi, le donne e gli uomini che svolgono semplici attività quotidiane, dettagli di mani che tessono tenendo quel filo così centrale nella sua arte. Talvolta poche pennellate di acquerello danno maggior profondità alle immagini.
A fare da contenitore alle opere gli ambienti della Cantina Antichi Poderi che sono già solitamente abitati dalla presenza dell'artista: sulle tende delle grandi finestre la grafia di Maria Lai anima la superficie bianca con frasi autografe, accompagnando il visitatore in una dimensione percettiva adatta a fruire al meglio i suoi lavori.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 4 settembre 2021, anticipa l'apertura della prima edizione del Festival "Un filo bianco", promosso dalla Fondazione e Archivio Maria Lai e dalla Parrocchia di Ulassai, iniziativa che si pone l'obiettivo di ragionare ogni anno, da diverse prospettive, su ogni singola Stazione della Via Crucis. Quest'anno la prima: Un'ingiusta condanna.
In coincidenza con l'inaugurazione del Festival e della mostra, viene presentato il volume Maria Lai. Legarsi alla montagna, edito da 5 Continents Editions di Milano e la Fondazione Maria Lai, dedicato alla performance che dà il titolo al libro, di cui si celebrano i 40 anni, con un testo di Elena Pontiggia e fotografie storiche di Piero Berengo Gardin.

Per informazioni sulla mostra:
Archivio Maria Lai
Mail: archiviomarialai@gmail.com
Fondazione Maria Lai
Mail: info@fondazionemarialai.it

Per informazioni sul festival "Un filo bianco":
Parrocchia S.Antioco - Ulassai
www. unfilobianco.it
Mail: info@unfilobianco.it

Immagini in alto. Da sinistra:
- Ritratto di Maria Lai, 1993 ca © Archivio Maria Lai by SIAE 2021
- Maria Lai, Via Crucis - I Stazione: Ingiusta condanna (particolare), 1981 Filo bianco su cartoncino nero,
cm 199,5 x 22 x 8,5 Chiesa Parrocchiale di Ulassai © Archivio Maria Lai by SIAE 2021 - Ph Giorgio Dettori
- Maria Lai, Passeri, 2008 Filo, stoffa, tempera,
cm 19,5 x 16,5 x 3,5 © Archivio Maria Lai by SIAE 2021 - Ph Giorgio Dettori



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