All'alba del secolo scorso, nella primavera del 1900, Alice fu teatro di una vicenda dagli esiti sostanzialmente tragici. Una ragazza di estrazione modesta che viveva la sua prima adolescenza, non originaria del posto e che era a servizio presso una famiglia del paese, cominciò a riferire di sue visioni che avevano per oggetto la Madonna.
La vicenda suscitò scalpore, ma per poche settimane. La mobilitazione popolare nei paesi dei dintorni fu subito assai vasta, la stampa locale s'impadronì della cosa e intorno a Giuseppina Piana, contadina di dodici-quattordici anni giunta dall'Appennino ligure, si accese l'interesse e il caso divenne celebre tanto che La Stampa si servì di quei resoconti per spiegare a una platea assai più vasta che cosa stava accadendo ad Alice.
Il 18 maggio dalle 21.00 in occasione delle giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico verrà presentata la relazione del prof. Paolo Cozzo, docente di storia del Cristianesimo e delle Chiese - Università degli Studi di Torino, presso il Salone pro Loco in Piazza Guacchione (Alice Bel Colle).