L'evento, nato in collaborazione tra l'Archivio e la Biblioteca diocesani, prevede una serie di attività tese ad illustrare questo particolare libro liturgico, l'intervento di restauro da poco realizzato, e l'attività svolta dall'Arcivescovo nei confronti dei profughi durante la Prima guerra mondiale: l'antifonario trecentesco fu infatti donato al Maffi in segno di riconoscenza da un profugo.

Verrà messa in luce l'importanza del dono, come offerta a qualcuno in forma gratuita e incondizionata, in questo caso l'azione svolta dalla Chiesa nell'accoglienza e assistenza ai profughi, o come atto di riconoscenza per quanto ricevuto gratuitamente, riscontrabile nel gesto del profugo nei confronti dell'Arcivescovo Maffi.

L'antifonario sarà esposto, insieme a una selezione di documenti riguardanti l'azione del clero e delle associazioni cattoliche di Pisa nei confronti dei profughi, negli ambienti dell'Archivio storico diocesano, che ha sede nella ex Limonaia del Palazzo arcivescovile. In questa occasione sarà possibile visitare il giardino annesso, appena riportato al suo assetto originario (tipico giardino all'Italiana) della fine del Settecento.