Un quadro del XVIII secolo che rappresenta la battaglia di san Giacomo contro i Mori, il diploma autografo di Napoleone, un processo di sette secoli fa lungo metri e metri di pergamena, volumi antichi del cinquecento e del seicento e altro ancora.
Che relazione hanno tra di loro questi beni in esposizione al Museo di arte sacra della Cappella Palatina di Lodi? Hanno in comune il fatto di essere stati restaurati, restituiti alla funzione propria di testimonianza di opere e tempi andati. Più leggibili ora, in una narrazione tuttavia incompleta perché il restauro conservativo cura ma non guarisce, e lascia comunque spazi indecifrabili, macchie, vuoti e ombre.
Le opere proposte in esposizione hanno un valore aggiunto che va oltre la categoria di bene culturale, e che possiamo identificare come bene culturale restituito alla comunità, salvato dal tempo e dall'incuria.
I beni di questa specie, quadri, libri, documenti, testimoniano il valore della civiltà trascorsa alla quale siamo irrimediabilmente legati, i beni restaurati attestano che il debito alla civiltà che ci ha preceduto è stato onorato, il valore antico trasmesso e accolto. Nell'anno del Giubileo questo è metaforicamente un messaggio importante: quello del passaggio a nuova vita e alla riconciliazione del passato con l'attualità.
News
Restaurare
Questa news fa parte di 2025 giornateMABgiubileo
- Visita la pagina dell'iniziativa