Da Nicea una Bibbia per tutti

1700 anni sono passati dal primo Concilio ecumenico della cristianità, convocato a Nicea da Costantino (325). Quel momento segnò anche la storia del testo biblico; infatti, lo stesso imperatore volle che una copia delle Scritture cristiane fosse diffusa nelle città più importanti. Eusebio di Cesarea fu incaricato di redigere cinquanta copie (Eusebio, Vita di Costantino, IV,36-37). Questa operazione di ampio respiro culturale non riuscì a superare le diversità di testi e di codici presenti in chiese a monasteri; Girolamo, infatti, incaricato dal vescovo di Roma Damaso di redigere una versione latina dei vangeli, affermò che i testi biblici sono tanti quanti sono i codici esistenti.

La Biblioteca antica del Seminario e la Biblioteca della Facoltà teologica del Triveneto mettono a disposizione del visitatore alcuni esemplari che attestano un interesse costante lungo i secoli per il testo biblico, chiamato giustamente il grande codice della cultura occidentale.

Il percorso della mostra è anche un cammino nei sentieri del passato che giunge fino ai nostri giorni e permette di venire a contatto con un libro, per molti ‘il libro', che accompagna la vita delle civiltà, dei popoli, e di tante persone che, leggendo con intelligenza le memorie del passato, sanno ricavare indicazioni sempre valide per l'oggi. Un libro antico che sa custodire, per chi sa leggere, la speranza del futuro.