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Grosseto: una nuova chiesa dedicata a Madre Teresa

Il vescovo Cetoloni: "Un luogo di fiducia, un luogo di speranza, uno spazio di comunità"

Quartiere Cittadella, 02/12/2018

Domenica 2 dicembre, Prima di Avvento, avrà luogo, alle ore 15, la celebrazione per la Dedicazione a Madre Teresa di Calcutta della chiesa parrocchiale del quartiere Cittadella, a Grosseto.
Il 26 settembre la benedizione delle campane - già collocate sul campanile - ha segnato un primo, significativo momento, che ha preparato il cuore della comunità alla celebrazione più attesa: la dedicazione della chiesa, che in qualche modo segnerà un nuovo inizio per la vita della Parrocchia, istituita oltre 10 anni fa per servire una zona del capoluogo toscano che in pochi anni ha conosciuto un'espansione edilizia rapida e intensa.
Nelle scorse settimane la comunità si è preparata ad accostarsi al momento del 2 dicembre con una serie di catechesi curate da don Marco Gentile, direttore dell'ufficio liturgico diocesano, che ha come preso per mano i fedeli per condurli nei molteplici significati che la Dedicazione riveste. Ma è tutta la Diocesi, come più volte ripetuto dal Vescovo, che è chiamata a farsi coinvolgere da un avvenimento davvero di tutti, perché la costruzione di una nuova chiesa è un arricchimento non solo per quanti vivono in quel territorio, ma per la Chiesa nel suo insieme. Perciò il Vescovo ha scritto due lettere - una alla gente della Cittadella; una a tutto il clero e ai fedeli di ogni comunità - che nei prossimi giorni saranno distribuite nelle parrocchie.

Sono ormai passati 9 anni dall'ultima dedicazione di una chiesa, la parrocchia di San Carlo Borromeo a Principina Terra, e ne trascorreranno molti altri prima di vedere realizzata un'altra chiesa; anche per questo la dedicazione del 2 dicembre è un momento che interessa tutti.
È l'invito che il Vescovo fa nella lettera alla Chiesa diocesana: "Sentiamo tutto in Diocesi come nostro! Dalla più piccola parrocchia alle iniziative di ogni settore". Se, infatti, "il mondo appare globalizzato", in verità "le relazioni sono sbriciolate e ognuno (pur connesso con tanti media) è sempre più chiuso nella sua solitudine. Credo allora che anche da parte della nostra Chiesa locale e nelle nostre comunità questa sia la testimonianza da dare, l'appello da far risuonare con le opere e con il nostro sentire". Una nuova chiesa "ci suggerisce - scrive sempre il Vescovo - che il Signore ama abitare in mezzo al suo popolo e che noi siamo suoi ministri, annunciatori di questa notizia sempre bella e nuova!".

Alla gente della Cittadella, invece, il Vescovo indica in tre immagini che cosa è una nuova chiesa: un luogo di fiducia, un luogo di speranza, uno spazio di comunità. 

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