DESCRIPTION
Il battistero di Firenze ha un impianto ottagonale, con un diametro di 25,60 m.(pari quasi alla metà di quello della cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore); realizzato in stile romanico fiorentino, è coperto da una cupola ad otto spicchi; sul lato opposto all'ingresso sporge il corpo dell'abside rettangolare (scarsella).
Il rivestimento esterno è realizzato in marmo bianco di Carrara e in marmo verde di Prato, che creano tre fasce orizzontali decorate con riquadri geometrici e archi a tutto sesto.
I pilastri angolari, originariamente in pietra serena, furono poi rivestiti pure di marmo.
Tre gli Ingressi sottolineati da altrettante tre porte bronzee, realizzate secondo un programma figurativo unitario nell'arco di più di un secolo, che mostrano la storia dell'umanità e della Redenzione, come in una gigantesca Bibbia figurata. Tra il 1330 e il 1336 venne eseguita la prima delle tre porte bronzee, con l'utilizzo di 24 formelle, commissionata ad Andrea Pisano dall'Arte di Calimala, sotto la cui tutela era il battistero. Il Vasari ci racconta che la porta, inizialmente collocata sul lato est, di fronte al Duomo, fu spostata sul lato sud per collocare al posto d'onore la seconda porta. Questa seconda porta , venne invece realizzata da Lorenzo Ghiberti, tra il 1401 e il 1424, vincitore del concorso a cui parteciparono tra gli altri: Filippo Brunelleschi, Jacopo della Quercia.
Inizialmente collocata sul lato orientale, anche questa porta fu a sua volta spostata sul lato nord. Nel corso del restauro iniziato nel 2013 si è scoperto, pulendo le formelle, che le figure dei bassorilievi sono dorate, tramite doratura ad amalgama di mercurio su base bronzea.
La terza porta, eseguita sempre dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 con formelle interamente rivestite d'oro, fu chiamata da Michelangelo "Porta del Paradiso" per la sua bellezza, tuttora occupa il lato orientale del battistero.
Per la realizzazione delle due porte, il Ghiberti creò una vera e propria bottega di bronzisti, nella quale si formarono artisti come Donatello, Michelozzo, Masolino e Paolo Uccello.
L’interno, è decorato in marmo policromo ed è suddiviso in tre fasce orizzontali, proprio come l’esterno.
La fascia più altra è coperta dalla cupola, quella mediana è occupata dai matronei, mentre la fascia inferiore è decorato con lesene e colonne in granito, marmo cipollino, marmo bianco di Carrara e marmo verde di Prato.
Il pavimento è decorato con splendidi intarsi di marmo, ispirati ad un Oriente fantastico, con animali immaginari e disegni tipici dei tessuti.
Nel XIX canto dell'Inferno 16-20, Dante ci descrive il battistero:«Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori /che que' che son nel mio bel San Giovanni, /fatti per loco de' battezzatori l’un de li quali, ancor non è molt’anni, rupp’io per un che dentro v’annegava»; raccontandoci anche che per salvare un ragazzo che rischiava di affogare, fu costretto a romperne il bordo. Questa frattura, secondo i cronisti fiorentini, era ancora visibile nel 1576 quando le vasche battesimali vennero distrutte.
La fonte battesimale, datata al 1371, è attribuita a un seguace di Andrea Pisano ed è decorata con sei bassorilievi in marmo che riproducono scende di battesimo. È affiancata da un candelabro gotico e da una coppia di acquasantiere attribuita a un seguace di Arnolfo di Cambio..
All’interno l’asse principale est-ovest è indicato dal contrapporsi dell’arcone e della coppia di colonne con capitelli compositi ai lati della Porta del Paradiso (in tutti gli altri casi abbiamo invece capitelli corinzi, eccetto uno probabile frutto di restauro); un secondo asse di simmetria obliquo sudest-nordovest è invece indicato dai fiori dell’abaco dei capitelli corinzi di pilastro, che sono di tre tipi differenti.
Splendidi mosaici a fondo dorato decorano la cupola e l’abside del Battistero di San Giovanni.
L’abside è decorato con immagini di Cristo, della Madonna, di apostoli, profeti e angeli, accompagnati da immagini d
NOUVELLES HISTORIQUES
La prima notizia certa relativa al battistero di Firenze risale all'anno 897, quando l’inviato dell’imperatore amministrava la giustizia sotto il portico "davanti alla chiesa di San Giovanni Battista".
Con buona probabilità l’edificio è databile al IV sec. d.C., sorto sulle rovine di una domus romana, come è possibile vedere dalla grata posta davanti all'altare, dove s’intravedono i resti di un pavimento a mosaici geometrici.
La struttura venne rimaneggiata diverse volte nel corso degli anni, per poi venire consacrata il 6 novembre 1059 da Papa Niccolò II, ed intitolato a San Giovanni Battista, patrono di Firenze. Nel 1128 divenne ufficialmente il Battistero di Firenze.
Intorno alla metà del XII sec., venne eseguito un rivestimento esterno in marmo, successivamente completato anche all'interno; il pavimento in tarsie marmoree venne realizzato nel 1209.
Si può affermare che era sopraelevato di alcuni gradini, scomparsi poi con l'innalzamento graduale del piano del calpestio, in quanto è giunto fino a noi un progetto di Leonardo da Vinci, che aveva pensato di ripristinare i gradini, studiando un modo per sollevare in blocco l'edificio e ricreare una nuova piattaforma.
Alla fine del XIII sec. la Platea episcopalis, il complesso episcopale fiorentino - formato dal palazzo vescovile dal battistero di San Giovanni e dalla chiesa di santa Reparata, si presentava come poco più di uno slargo, dove il battistero era il vero fulcro del complesso; ad est di esso, a ridosso di quella che poi sarà la Porta del Paradiso, si trovava il portico della chiesa di Santa Reparata, l’attuale Duomo.
Lo spazio religioso ottemperava, come d’uso comune a quell'epoca, anche alle funzioni civiche, come la nomine dei cavalieri, le assemblee popolari, la lettura dei messaggi delle autorità, le consacrazioni al Battista dei prigionieri di guerra, ecc.; come ci ricorda Dante Alighieri nel Paradiso (XXV, 7-9): "con altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta, e in sul fonte / del mio battesmo prenderò 'l cappello".
A nord-est sorgevano anche l'antica chiesa di San Michele Visdomini, poi spostata più a nord, che si trovava sullo stesso asse Duomo-Battistero, e il più antico "Spedale" fiorentino; a sud sorgevano le abitazioni dei Canonici, organizzate intorno a un chiostro centrale.
Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec. Firenze visse un florido periodo economico politico, che raggiunse il suo l'apice con vasti progetti urbanistici, quali la creazione di un nuovo polo civico legato al potere politico, poi detto piazza della Signoria, l'ampliamento della cinta urbana (1284-1333) e la costruzione di una nuova cattedrale.