DESCRIPTION
Il battistero di Volterra, dedicato a San Giovanni, ha un impianto ottagonale; si può far risalare la sua edificazione alla seconda metà del XIII sec., anche se alcuni elementi architettonici e decorativi farebbero risalire la fabbrica ad epoca anteriore; sempre nella seconda metà del XIII sec. vennero eseguiti grandi lavori al Duomo adiacente il battistero.
Il lato del battistero che guarda il Duomo è rivestito a fasce marmoree bianche e verdi ed è ornato da un portale romanico attribuibile a maestranze collegate a Nicola Pisano; deduzione questa facilmente desumibile guardando con attenzione ad esempio il capitello all'imposta dell'arco, decorato con volti delle sfingi ridenti emergenti dal fogliame.
La porta principale, in alto a destra è ornata da una lastra di marmo di forma rettangolare suddivisa in due parti. Spostandosi verso destra dell’ingresso principale, è visibile l’altra porta. Sempre all'esterno è possibile vedere al centro delle pareti due piccole finestre su due ordini.
Lo spazio interno è coperto a cupola, ed è tutto rivestito a filari di pietra volterrana, movimentato da sei nicchie ricavate nello spessore murario, secondo una tipologia documentata nella zona intorno alla metà del XII sec.
A destra della porta d'ingresso c'è un cippo sepolcrale etrusco di marmo, nel quale è stata scavata un’acquasantiera.
Opposto alla porta principale, vi è un altare risalente alla seconda metà del Settecento.
Le sculture della scarsella sono di Mino da Fiesole e di Alessandro Balsimelli da Settignano, mentre la tavola sull'altare rappresentante l'Ascensione al cielo è di Nicolò Cercignani che la eseguì nel 1591.
Nella nicchia a destra dell'altare è conservato l’antico fonte battesimale dove sono scolpite in marmo bianco su cinque facce di forma ottagonale; il battesimo di Cristo, la Fede, la Giustizia, la Carità, la Speranza, eseguite dal Sansovino nel 1502.
La grande vasca battesimale al centro è opera di Giovanni Vaccà (1759), ed è sormontata da una statua di san Giovanni Battista realizzata da Giovanni Antonio Cybei nel 1771.