Gli Astri dell'Abbazia

Silvestro

Ludovico Vedriani, Memorie di molto Santi Martiri, Confessori e Beati modonesi, Modena, Cassiani, 1663, Vita di S. Silvestro Papa, p.48.
Formella a rilievo con il  trasporto delle reliquie di Silvestro verso Nonantola.
Formella a rilievo con la sepoltura di S. Silvestro a Nonantola.
Nonantola, Chiesa abbaziale di San Silvestro, Altare maggiore con l'arca di San Silvestro Papa I, inizi del XX sec. Foto Sorgato. L'altare è composto da tre parti sovrapposte, nella parte superiore accolse le reliquie di San Silvestro; mentre nella parte più bassa, ospitò le reliquie dei santi nonantolani, ossia Anselmo, Adriano III, Fosca, Anseride, Senesio e Teopompo.
Sarcofago in cui furono conservate le spoglie di San Silvestro fino al secolo XV.
Reliquario a braccio di San Silvestro
Busto reliquario di San Silvestro.

San Silvestro visse a Roma nel IV secolo. È il primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori Costantino e Licinio hanno dato piena libertà di culto ai cristiani.  A lui Costantino donò come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni, e Silvestro si impegnò nella costruzione della prima basilica di San Pietro.

Sotto il suo pontificato furono combattute le due grandi eresie dei Donatisti col concilio di Arles e degli Ariani col concilio di Nicea.

Fu Papa per 22 anni, durante i quali fece edificare otto basiliche, stabilì regolamenti per le ordinazioni dei chierici, per l'amministrazione dei Sacramenti e per il soccorso ai poveri, avviando numerosi ricoveri di beneficenza. Morì il 31 dicembre dell'anno 335.

Il culto per San Silvestro è certamente il primo che si sviluppò in abbazia ed è legato all’arrivo delle sue reliquie a Nonantola nel 756, anno in cui i Longobardi le prelevarono furtivamente dalle catacombe di santa Priscilla lungo la Via Salaria. Le reliquie di papa Silvestro I rimasero nell’altare centrale della cripta, fino al 22 ottobre 1444, quando l’abate Gian Galeazzo Pepoli le traslò solennemente a motivo delle filtrazioni d’acqua che allagavano la parte bassa della chiesa e che poi portarono alla decisione di interrare la cripta. Fu allora che le reliquie sante furono collocate nel presbiterio della parte superiore, all’interno di un’apposita costruzione sopraelevata dell’abside di meridione, poiché l’altare maggiore già custodiva le reliquie Sant’Anselmo e di Sant’Adriano III.

Una ricognizione delle ossa del santo papa fu eseguita il 24 settembre 1475, alla presenza del vescovo di Tripoli, per ordine dell’abate commendatario Gurone d’Este, a cui seguì una solenne esposizione fino al 3 ottobre dello stesso anno.

Il 23 febbraio 1580, su mandato dell’abate commendatario cardinale Guido Ferreri, venne inaugurato il maestoso mausoleo di San Silvestro, eretto dietro l’altare maggiore per legato testamentario del conte Guido Pepoli.

La situazione restò tale fino al 1913, quando il monumento fu scomposto durante i lavori di ripristino dell’impianto romanico della basilica diretti da don Ferdinando Manzini.

Nel 1991, su iniziativa di monsignor Francesco Gavioli, lo scultore nonantolano Paolo Sighinolfi realizzò due teche di bronzo e vetri per ospitare una le reliquie di San Silvestro e l’altra le ossa degli altri santi nonantolani.

I monaci nonantolani diffusero il culto di San Silvestro in un gran numero di loro pertinenze, unendo in tal modo la valorizzazione del proprio santo titolare alla demarcazione dei propri territori.

Bibliografia