L'appello a tutti gli uomini liberi e forti del Servo Di Dio Luigi Sturzo

L'impegno politico, l'esilio e il rientro in patria

Ritratto di Mons. Damaso Pio De Bono, Vescovo di Caltagirone.
Statuto della Cassa rurale San Giacomo fondata da don Luigi Sturzo.
Municipio di Caltagirone, Atti amministrativi per la realizzazione dell'illuminazione pubblica della Città
Appunti dell'opera Spiritual problems of our times, manoscritto.
L'Italia e l'ordine internazionale, testo italiano, 1944, dattiloscritto.
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Luigi Sturzo si candida per la prima volta al consiglio comunale di Caltagirone nel 1899, ancora ventottenne, pur essendo ancora in vigore per i cattolici il non expedit, il “non conviene”, riguardo la partecipazione alle elezioni politiche.

Nel febbraio del 1906 mons. Damaso Pio De Bono, vescovo di Caltagirone, si rivolge al cardinale Rafael Merry del Val, Segretario di Stato di papa Pio X, offrendo argomentazioni utili per convincere la Santa Sede a concedere a don Luigi Sturzo la facoltà di assumere il governo della città di Caltagirone.

Luigi Sturzo fu nominato prosindaco nel 1905 e mantenne l'incarico fino al 1920. Era il compimento, e allo stesso tempo l'avvio, di un progetto politico capace di coinvolgere e creare consensi per un governo municipale in grado di trasformare il concetto stesso di amministrazione della cosa pubblica.

«Il Municipio si è creduto un asilo di beneficienza per tutti gli spostati; un diritto per tutti i poco corretti nella vita per i protetti dei partiti, gli amici del potere – dirà Sturzo in uno dei suoi discorsi – ma il Comune rappresenta tutti gli interessi che sorgono e si sviluppano nell'ambito e per le ragioni di comunanza territoriale locale e per i rapporti delle famiglie e delle classi».

Fu vice presidente per nove anni dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e sarà anche grazie al confronto con altri sindaci italiani che emergerà nella sua azione amministrativa l'esigenza di dare concretezza alle idee attraverso il superamento degli interessi personali.

All'età di 77 anni scriverà: “Se oggi potessi a mio grado scegliere un posto di lavoro, tornerei a fare il consigliere comunale e, occorrendo, anche il sindaco di Caltagirone. Uno dei motivi sarebbe quello di tornare ad essere il più vicino alla realtà vissuta, alla concretezza dei fatti, al contatto immediato con la popolazione minuta, con l'individuo uomo”.

L'esilio in Europa e gli Stati Uniti

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